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La Battaglia di Salerno vista dalla borgata Valle di Olevano sul Tusciano

La Battaglia di Salerno vista dalla borgata Valle di Olevano sul Tusciano

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Ancora una volta il dott. Michele Cicatelli mi porta tra le mani una novità! Sapevo dell’esistenza di questo libro, ne avevo sentito parlare, ma non ne avevo mai avuto tra le mani una copia. Forse perché non me ne sono mai interessato o forse perché avevo letto già altri diari di guerra riguardo alle nostre zone.

Invece, ogni diario è una storia, ogni diario racconta una cosa diversa anche se la Storia è sempre quella. Si parla di liberazione, si scrive di bombardamenti, si ricordano i disastri e i morti ... quanti morti!... Una stima è stata fatta e i numeri sono impressionanti. Il Carucci ci ricorda i morti di Monticelli, nucleo abitativo di Olevano sul Tusciano, 19 con esattezza, anche se lui ne riporta 17. Altri ci ricordano i morti di Eboli, altri quelli di Campagna, di Serre, di Altavilla, di Acerno, di Montecorvino Rovella e di Montecorvino Pugliano, di Battipaglia e di Pontecagnano, di Salerno e tanti e tanti comuni.

Ma la colpa di tutto questo di chi è?

È una domanda che mi sono sempre fatto. La colpa è dei Tedeschi? La colpa è degli Americani? La colpa è degli Italiani? C’è chi dà la colpa ai fascisti, chi ai nazisti, chi la dà addirittura al popolo dicendo che gli italiani hanno tradito.

Il popolo non ha tradito nessuno perché il popolo cercava di vivere alla giornata con addosso i tanti defunti in guerra sui vari fronti. La povertà era ampia e generalizzata, anche i dipendenti statali, pur avendo i soldi, non avevano che mangiare. Il popolo ha seguito la volontà dei regnanti e non poteva far altro che sottostare, come in realtà è avvenuto.

Qualcuno dà la colpa all’alleanza che Mussolini ha fatto con Hitler … ma se quest’alleanza non fosse avvenuta, l’Italia avrebbe fatto la fine della Francia, Hitler ci avrebbe “distrutti” in poco tempo, però quest’ultima tesi non è certa.

La colpa dei morti civili la si può attribuire a uno sbaglio di calcolo dei bombardieri americani … L’uomo può sbagliare … questa cosa ci fa pensare molto. Si sbaglia a Campagna falciando tantissime vite, si sbaglia a Olevano, si bombardano le civili abitazioni, si distrugge tutto. Eboli fu rasa al suolo quasi all’80%. Si sganciavano bombe a ruota libera.

Non diamo la colpa agli Alleati! Ufficialmente la colpa dei morti civili è stata di errati calcoli.

L’intervento degli Alleati è stato necessario.

La maggior parte dei cittadini Italiani, prima della caduta del fascismo, era all’80 per cento con Mussolini, poi vi è stato un ribaltamento. A questo punto è facile dedurre che la maggior parte della gente aveva la tessera del PNF (Partito Nazionale Fascista) perché era obbligata. Credo anche che, allora come ora, molti cittadini non capivano e non sapevano nulla di politica, anche perché l’informazione era scarsa e quella poca informazione tramite Radio, Cinema e Giornali era controllata. L’Associazionismo, anche quello cattolico, fu totalmente abolito, ma in cambio nacquero altri tipi di ritrovi come il CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), il GUF (Gruppi Universitari Fascisti), l’ONB (Opera Nazionale Balilla). Venne abolito anche il Dopolavoro e mutò in “Case del Fascio” o in “Opera Nazionale del dopolavoro” (OND). E sempre, allora come ora, il tutto era pilotato da chi deteneva il potere economico e il potere politico del momento.

Quante persone si sono trovate coinvolte a mantenere un ruolo di spicco anche se non credevano veramente nel fascismo. Molti hanno approfittato della situazione. Se non si era iscritti al partito, non si poteva essere un impiegato statale o comunale. Molte cose non si potevano fare e comunque si era perseguitati.

Lo stesso Carlo Carucci, nel suo Diario, in data 8 settembre, dice che vuole insegnare almeno un altro anno per poter parlare liberamente ai suoi alunni e dire apertamente ciò che pensa. Si capisce benissimo che il Carucci era costretto a essere tesserato con il PNF e a scuola fare lezioni “di regime”.

Ma veniamo al Diario!

Il giorno 9 settembre, il Carucci scrive i suoi pensieri. Riporta su carta ciò che potrebbe accadere in base alla situazione che si è creata; ci spiega l’area geografica della zona e i probabili interventi degli Alleati.

In data 10 settembre ci narra che nella Piana c’è una battaglia tra Inglesi e Tedeschi e che di notte vi è stata una bella luminaria di fuochi, se non fosse stata terrificante luminaria di guerra. Quel giorno, la prima bomba è esplosa nel torrente Tarazza, ai piedi di Valle, dove lui abitava. A causa di ciò solo una ventina di persone restarono in loco e le altre fuggirono nelle varie grotte della zona.

Il giorno 11, molti colpi giunsero anche alla località Festola di Olevano.

Alle ore 15.00 del 14 settembre una bomba cadde quasi nell’abitato di Valle, ma non procurò danno, solo tantissima paura. Alle ore 17:00 molte bombe caddero sia a Festola che a Monticelli, ma il Carucci non riporta cosa realmente accadde. L’autore del Diario, solo dopo più di 24 ore venne informato di quello che realmente era accaduto a Monticelli. Più avanti, poi, dice che i morti, a Monticelli, sono stati 17, ma in realtà ve ne sono stati 19.

Nel Diario, il Carucci dice di aver conosciuto gli Americani, la loro gentilezza, il donare facile e che, all’incontrario dei Tedeschi che prima di abbandonare le postazioni depredavano, sono persone per bene, cortesi.

Altro non voglio aggiungere per non mutare il pensiero del lettore dopo che ha terminato la lettura di questo fantastico Diario.

Voglio solo aggiungere che la verità della Storia spunta dalle varie storie di chi veramente ha vissuto quel periodo. E questo Diario che, comunque era edito, ora lo si ripubblica per far conoscere ai posteri la realtà di quel settembre del ’43, nonostante siano passati ben 79 anni.

Giuseppe Barra

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