La Bellezza nell’Arte del Pittore Mario Romano

Molti anni fa un ragazzino, figlio di contadini e amante della natura, meravigliava tutti per il suo indiscutibile talento pittorico. Il suo nome è Mario Romano. Già all’età di sei anni la sua indimenticabile maestra delle Scuole Elementari, Anna Avena maritata Reielli, di origine napoletana, aveva notato il suo talento, poiché a volte le sembrava intento a scarabocchiare e lo richiamava interrogandolo, ma il bimbo sapeva rispondere alle sue domande. Un giorno scoprì che si distraeva per disegnare, ma lo faceva molto bene; da allora fu invitato alla lavagna tante volte, praticamente per cinque anni, per illustrare ai numerosi compagni ogni genere di soggetti. Fu lei per prima che scoprì questa straordinaria capacità.

Anche il Parroco, don Francesco Ferri, aveva notato le sue doti straordinarie, allorquando il piccolo Mario, stimolato da un suo compagno di scuola, cominciò a frequentare la chiesa di sant’Eustachio e a fare il chierichetto, imparando subito a "servire la Messa" in latino. Il passaggio dalla solitaria e monotona campagna all’ Altare Maggiore in chiesa, affollata di fedeli, fu per Mario certamente una grande e indimenticabile emozione. Ben presto don Ciccio notò le sue doti innate nell’allestire e decorare il presepe in chiesa, usando con maestria i pennelli, guadagnandosi la stima del severo ma paterno parroco. Questi, avendo appreso dalla sorella della maestra Avena, signora Rita (moglie del nipote "don Ciccillo"), della tendenza artistica del ragazzino, si adoperò per convincere i genitori, ignari di tanto talento, a fargli frequentare una Scuola adatta a valorizzare le sue doti e le sue capacità. La maestra Avena e il Parroco furono gli artefici fondamentali del futuro cammino artistico del "contadinello".

La nostra amicizia è nata nel 1973 quando, giunto in Germania, cominciai a frequentare la sua casa e la moglie, in pochi giorni, si adoperò per trovarmi un alloggio e un lavoro. Abitavamo nello stesso paese, lungo il fiume Reno, al confine con la Svizzera. Cominciò allora quell’ Amicizia che mi fece scoprire da subito la sua disponibilità, la sua cordialità e la sua Arte. A proposito: già allora il suo salotto era tappezzato con numerosi, stupendi suoi quadri che lo rendevano unico e bellissimo. Nel 1979, quando rientrò in Italia, gli promisi di scrivere la sua vita, mettendo insieme le conoscenze acquisite da me nel tempo, nei suoi riguardi, e il "materiale" giornalistico gelosamente accumulato e custodito in mio possesso. È giunto il momento di mantenere la mia promessa. La sua vita è costellata da molte tappe e grandi traguardi. Tratterò i periodi più importanti dell’Artista, ma sarà la Pittura che occuperà in modo predominante la sua vita attiva e straordinaria che lo ha reso famoso nel mondo.

Castelnuovo Cilento, 6 gennaio 2019

L’autore

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