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Tra la pelle e il cuore

Tra la pelle e il cuore

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Codice Prodotto: 00774
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Ombrosi silenzi carichi di luce

Come suggerisce il titolo della raccolta, sono proprio collocati tra la pelle e il cuore i versi di Stefania Siani. Sospesi tra la materiale sublimazione dei sensi e l’impalpabile sensibilità dell’emozione, sono gocce vaganti dietro un velo bianco, che cadono come semi su terra arida, incastrati e svincolati da pensieri stretti, sconnessi e maligni, capaci di creare arabeschi di sogni preziosi e proibiti, visionari ricordi dipinti sulla sabbia che si spostano tra le folate e le onde.  
Conservando un mirabile e composto equilibrio tra pregnanza di contenuti, ricchezza e profondità delle metafore, compattezza espressiva e forza di evocazione iperreale, i versi della Siani possono tranquillamente essere inseriti nel salotto buono della poesia e nel cuore di chi dalla poesia cerca intense vibrazioni. Già, perché dietro quel velo bianco che la copre e le timide gocce che traspaiono, si agita un mare tempestoso tra folate impetuose di vento in un tonante rimbombo, che parte dal profondo per fermarsi, appunto, tra la pelle e il cuore. Suoni, luci, colori, il tempo che scorre, il palpito del cuore e della mente… la bellezza del poetare, da cui il lettore si fa penetrare con sottile piacere, abbandonandosi all’anima di lei, cerbiatta col cuore di tigre, capace di volare e di cavalcare il vento. 
Dietro queste pennellate sospese e intrecciate traspare comunque la donna, la persona, che a modo suo vuole raccontare se stessa, il suo amoroso conflitto col tempo che passa,  gli spifferi che emergono da una misteriosa pervasiva sensualità e da un’anima compressa e desiderosa di espandersi, impossibilitata a frenarsi da quando il suo fiume ha rotto gli argini.
La rappresentazione di sé si snoda come un fascinoso puzzle, attraverso le quattro tappe racchiuse nelle quattro sezioni che costituiscono la raccolta, dopo il prologo di dichiarazione poetica, che poi è già un primo parziale disvelamento personale.
Ad ali sparse è la sezione più “verso Stefania”, gravida di svariati e chiaroscurali “brandelli”, in uno scavo interiore carico di emozione e di lucide pennellature introspettive. Ad ali sparse, raccogliendo brandelli di pelle e di cuore, raccogliendo le energie dall’incanto delle strane assonanze delle voci dei venti tra gli alberi, la poetessa è pronta a puntare al cielo, attraverso un cammino che la porta a mostrare almeno in controluce le nudità dell’animo, in una veglia armata tremante di fronte alla vastità dei silenzi che vengono dall’interno e dall’esterno. È questa la chiave di una sezione carica di sfumature cromatiche e sonore, in lirico equilibrio “multimediale”. Come quando ad esempio si sollevano quel volo di una farfalla e lo scroscio della pioggia e già la luce violetta della sera socchiude nostalgiche porte e muta resta la lingua, attorcigliata al ramo degli ombrosi silenzi. 
Le variazioni espressive della prima sezione diventano il tronco da cui nascono, con caratteristiche similari ma con specificità di contenuto, le altre tre sezioni: Genitori nuovi, incentrata sulla revisione post mortem del rapporto con il padre e la madre; Veli strappati, in cui, fuori del suo Sé, lei sente sue le lacrime del mondo e della storia;  Sospesi sospiri, a contatto con le esplosioni stordenti dei sensi e le onde sottili e travolgenti dell’amore, quello vissuto, quello vagheggiato, quello immaginato, quello negato. 
Con il moderato stile di sempre, ma con immagini forti, contenuti definiti e ad impatto immediato, la Siani riesce ad inondare il lettore, emozionandosi ed emozionando. È un viaggio nella vita e nel mondo, che riesce a diventare un viaggio nel mondo di ognuno e nella società di tutti. Con lei scopriamo la persona che c’era nei nostri genitori oltre i loro ruoli e viviamo il rimpianto di non aver vissuto o capito i ponti con i loro cuori, patendo la sete di un arido deserto quando potevamo essere oceano sotto la pioggia. Con lei riviviamo il colore delle lacrime, le frastagliate pause della guerra, il regni delle donne, le giovani farfalle dalle ali spezzate, i cieli costellati di illusioni, le guerre invisibili dei tempi del coronavirus… Con lei vibriamo brividi in nome dell’amore, pettinando sogni, assaporando arcani desideri  e sospesi sospiri e reiterate passioni. Con lei filtriamo, tra i denti stretti, brame, rabbie e tormenti, delusioni, barlumi di quiete.
Alla fine del viaggio tra i versi della raccolta, ci sentiremo  “esausti di emozioni” e ricchi di parole che cadono nel cuore creando onde continue come sassi in un placido specchio d’acqua. Ci accorgeremo di aver goduto il piacere di un’anima in versi e di una poesia capace di stillare limpide gocce anche da acque intorpidite e dagli spruzzi di mari in tempesta. 
E se è vero, come dice Lee Frost, che La poesia è… quando un’emozione ha trovato il suo pensiero e il pensiero ha trovato le parole, allora possiamo dire tranquillamente che la poesia di Stefania Siani “è”… Ed è bello sapere che c’è…
Franco Bruno Vitolo

 

 

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