È bello vivere perché vivere è cominciare

L’aforisma di Cesare Pavese “È bello vivere perché vivere è cominciare” introduce la nuova opera di Pompeo Di Luccia.

Credo che molte opere ancora l’autore dovrebbe scrivere per esprimere il laborioso cominciare della sua lunga ed intensa vita che gli abbondanti inchiostri hanno impresso su infinite pagine bianche di spessi quaderni.

Il suo cominciare è cullarsi in quel “OTIUM LITTERATUM” per ritrovare, in ogni istante della sua esistenza, linfa vitale nei suoni melodici della lira dei Padri, serenità dei sensi dalle profonde riflessioni dei Sommi Pensatori, emozioni antiche nel profumo delle pagine ingiallite di vecchi libri che rimandano ai dolci e giovanili ricordi e, dunque, quella sola via che conduce alla felicità (Oratio), alla cura di sé e della propria saggezza (Seneca), alla contemplazione di quell’ universo dove risiedono uomini e dei (Petrarca). Cominciare e cercare la grande bellezza della sua vita nei luoghi, negli amori, nelle passioni, negli affetti vissuti che i ricordi prepotentemente portano alla mente perché nulla vada perduto e tutto rimanga nel cuore per alimentare l’anima.

Un vero viaggio non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi (Proust), è lo sguardo con cui si osserva il presente. La virtù del cominciare è saper donare generosamente ad altri nobili animi affinché ne traggano gioia dai suoi versi.

Cesare Pavese diceva che “l’unica gioia al mondo è cominciare … nell’inquietudine e nello sforzo di scrivere, ciò che sostiene è la certezza che nella pagina resta qualcosa di non detto.

Quando manca questo senso per prigione, malattia, abitudine, stupidità, si vorrebbe morire!”

Celeste Consalvo

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