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Il sito megalitico presso Torraca. Le coeve e successive testimonianze storiche ed archeologiche nel territorio di Sapri e del Golfo di Policastro

Il sito megalitico presso Torraca. Le coeve e successive testimonianze storiche ed archeologiche nel territorio di Sapri e del Golfo di Policastro

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L’analisi delle varie testimonianze della civiltà megalitica nel Cilento può dirsi in progress in quanto è stata affrontata, più che dalle istituzioni competenti nella ricerca (Università) e nella tutela e valorizzazione (Soprintendenze del MIBAC), da studiosi locali a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, i quali hanno profuso risorse economiche, continui sforzi fisici e grande impegno intellettuale e di metodo nel raggiungere località spesso lontane da centri abitati e difficili da raggiungere. Ad Amedeo La Greca, di recente scomparso, studioso e fondatore del Centro di Promozione Culturale per il Cilento di Acciaroli, a Rosa De Marco, studiosa del Monte della Stella,  a Fernando La Greca, ricercatore universitario di Storia romana, a Domenico Ienna della Biblioteca universitaria di Roma, a Marco Castelnuovo, archeologo e geologo,  a Vito Francesco Polcaro, astrofisico e studioso della civiltà megalitiche anch’egli scomparso, e al figlio e docente universitario Andrea, docente universitario e soprattutto a Pasquale Fernando Giuliani Mazzei, dobbiamo i più aggiornati  apporti alla tematica, che si avvale anche del  conforto paleomediterraneo della toponomastica e trae il suo fondamento anche dalla natura rocciosa dei rilievi cilentani, come ci indicano  le relazioni geologiche e dalla sentieristica antica. A quest’ultimo, cui Antonio Capano, archeologo e saggista, si è affiancato nello studio,  da non molto (2015), si deve , talora con la collaborazione di operai della Comunità montana dell’Alento-Monte Stella, la “scoperta” del sito megalitico sul Monte della Stella nella sua più completa dimensione, non solo cioè ristretta alla nota “Preta r’ lo mulacchio” o alla “Prèta Nzitàta” e alla “Ciamba re cavallo”,  o  alla “Pietra della Madonna del Monte” Gelbison, anch’esso ricco di testimonianze megalitiche, oltre che la sua costante divulgazione con saggi su riviste accreditate o volumi, e la presentazione comune delle ricerche presso sedi del CAI a Salerno e Napoli, o di Trekking (Capaccio).

Il recente studio (2019) pubblicato da Capano e da Giuliani Mazzei sulla vita e sulle vie percorse da S. Nilo, che si è basato su sopralluoghi nell’area del Golfo di Policastro tra Sapri e S. Nazario,  fraz. di San Mauro La Bruca, presso il cui cenobio italo-greco l’agiografia aveva collocato  il santo in un suo provvisorio ma fruttuoso soggiorno, ha posto gli Autori in  un contatto ancor più analitico non solo con diverse realtà archeologiche, in buona parte già conosciute nella letteratura del settore, anche se meritevoli di ulteriori approfondimenti, ma anche con insediamenti, quali quelli megalitici, che non erano stati oggetto di alcuna analisi, ma, al massimo, di vaghi riferimenti riportati dalla secolare tradizione orale, inserendoli nel più ampio dibattuto storico e archeologico relativo ai territori non solo di Torraca e di Sapri ma anche a quelli limitrofi del Golfo di Policastro.

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