Dieta Alimentare Cilentana

Quando il professore Antonio Rizzo mi ha parlato del suo libro sulla dieta mediterranea mi ha invitato, ancora una volta, a nozze, in quanto lo studio delle abitudini alimentari dei popoli del Mediterraneo ed, in particolare, del Cilento ha pervaso tutta la mia esperienza professionale e personale.

Già durante gli studi universitari e la formazione postuniversitaria ho approfondito l’argomento e tutta la mia lunga esperienza di docente ha avuto come filo conduttore la salvaguardia dell’ambiente e la salute dei miei allievi, due finalità indissolubilmente legate tra loro. Il mio lavoro, quindi, non poteva prescindere dall’educazione alimentare. Quando si parla di educazione alimentare, si parla di dieta mediterranea. È definito come dieta mediterranea quel modello alimentare che fino agli anni ’50 è stato tipico delle popolazioni affacciate sul bacino del Mediterraneo. Ma il boom economico del secondo dopoguerra ha portato al progressivo abbandono di questo salutare stile alimentare, perché ritenuto l’alimentazione dei poveri, a favore di uno più ricco di grassi e proteine animali, erroneamente immaginato come modello del “benessere”.

Basti pensare al triste primato detenuto dall’Italia in Europa: “In Italia 1 bambino su 4 è sovrappeso, 1 su 10 è obeso” e tra le regioni il primato spetta alla Campania.

Pensate un po’! La patria della dieta mediterranea detiene questo triste primato.

Tutti sanno, oggi, che l’obesità infantile predispone ad una serie di rischi anche nell’età adulta, aumentando la possibilità di comparsa delle così dette “malattie del benessere” (diabete di tipo II, obesità, malattie cardiovascolari...).

Si comprende bene, dunque, la necessità di ritornare al nostro stile di vita, perché è di un vero e proprio stile di vita che si deve parlare. Infatti, oltre alle indicazioni di tipo strettamente alimentare (presenza preponderante di alimenti di origine vegetale: pane, pasta, derivati dei cereali integrali, verdura e ortaggi, frutta; uso moderato di pesce, di carni bianche, latticini e uova, scarsi le carni rosse e i dolci; l’olio di oliva è il condimento per eccellenza; i cibi devono essere consumati freschi, di stagione e, come si dice oggi, a Km 0), le popolazioni effettuavano una regolare attività fisica.

Queste indicazioni sono sintetizzate nelle più moderne piramidi alimentari in quanto da alcuni decenni la dieta mediterranea è stata rivalutata soprattutto grazie agli studi del dott. Keys, il quale dopo la sua esperienza al séguito dell’esercito alleato, si trasferì in Italia, a Pioppi, nel comune di Pollica, dove acquistò una casa in una località marina e che battezzò Minnelea, un nome che intendeva essere un omaggio congiunto alla città di Minneapolis e alla vicina polis magnogreca di Elea, nel Cilento, sua terra di adozione. Rimase in questa località per 40 anni e, studiando accuratamente l’alimentazione della popolazione locale e le abitudini di vita, giunse alla conclusione che la dieta mediterranea e lo stile di vita dei popoli del Cilento apportava benefici alla salute. Rientrò definitivamente a Minneapolis nel 2004, qualche mese dopo aver compiuto 100 anni, e vi morì pochi mesi prima del compimento dei 101 anni.

Nel suo libro il professore Rizzo ben evidenzia lo stile di vita proprio degli abitanti del Cilento.

Tre i punti di particolare rilievo:

- l’escursus storico della cucina cilentana da Velia ai giorni nostri

-la Dieta Cilentana con l’economia, la cultura, la saggezza e le proprietà ad essa connesse, non ultima la poesia nel mangiare. Anche il ruolo della donna è sapientemente evidenziato.

- pur sottolineando l’importanza degli studi del dott. Keys, ben evidenzia che le attuali indicazioni di una equilibrata e corretta alimentazione e di un sano stile di vita sono proprie della Dieta Mediterranea, nonché Cilentana.

Sicuramente il suo lavoro darà un significativo contributo alla rivalutazione dello stile di vita della dieta mediterranea, stimolando, con la riscoperta delle antiche ricette e delle tradizioni familiari, l’uso di prodotti e piatti tipici.

Con affetto e stima.

Gennaio 2016

Carmen De Rosa

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