Passeggiando nella cultura ai piedi degli Alburni nel Cilento

“C’era una volta”, “Vorrei trasmettervi ciò che provo scrivendo”, sono le frasi con cui solitamente principiano i miei libri.

Il mio intento oggi esula dalle emozioni, comunque presenti, per creare un nodo saldo e indivisibile tra e il passato e tutti noi, membri della vecchia e nuova generazione, utilizzando la corda della cultura, la nostra cultura cilentana, così da ammirare le trasformazioni di cui oggi siamo protagonisti ed elogiare gli antenati che, rimboccandosi le maniche, hanno saputo sfruttare le risorse del territorio contribuendo, così, al suo sviluppo. Vorrei condurvi alla riscoperta del valore, semplice ed essenziale, di una quotidianità ormai perduta. Aiutarvi a ritrovare il gusto di fermarsi per qualche minuto dalla corsa frenetica e, se necessario, tornare bambini per guardare ancora con occhi di meraviglia.

Mia intenzione, pertanto, non solo avvicinare i giovani, vero moto del futuro, ma anche ringraziare le generazioni passate che, attraverso ricordi, storielle, detti e indovinelli, hanno contribuito ad arricchire il nostro patrimonio culturale.

Come vedrete il libro spazia da un argomento all’altro, andando dalla poesia alla cucina di tradizione, dai detti agli indovinelli e ancora altro, in un mix di sapori tradizionali che mi piacerebbe restassero intatti nella memoria comune per tramandarli ancora, per non divenire un popolo grigio e anonimo. Mi sono dedicato, così, alla ricerca di note particolari e di dati storici per i quali il mio ringraziamento va a Pasquale Vitolo per avermi fornito alcune notizie riguardo al casato Sanseverino.

Non posso che augurarvi una buona lettura sperando la consideriate, come me, una piacevole passeggiata nella cultura cilentana.

Attilio Stasio

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