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... e se mi ascoltassero le stelle?

... e se mi ascoltassero le stelle?

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Il verso di un poeta dice. "Quando abbraccio un albero è come se abbracciassi una stella: sono della stessa sostanza". L'orecchio dell'Universo è sempre aperto ad ogni voce poiché ogni voce gli appartiene e nel canto dell'immensità, nessuna nota si è mai perduta. I Poeti ne colgono le ridondanze e le filano nei loro versi. Anche tu, filatrice di spazi sonori, li consegni a un destino di erranza verso un orecchio in attesa. Così mi è giunta la tua opera, non inaspettata, ma cercata nei labirinti dell'ascolto più profondo a rinsaldare vincoli invisibili e colmare il vuoto che l'ultima poesia aveva scavato.

La Poesia si fa strada dentro di noi per raggiungere dimore sconosciute di noi stessi, dove le inquietudini dell'anima possano trovare ristoro, prima di riprendere il viaggio verso un'evoluzione senza fine.

Così ho vissuto la mia lettura, come il permanere in un'oasi di raffinate sensazioni, che pur rimandando ad un vissuto incrociato da molti, emana leggerezza; e distaccandosi da conclusioni ovvie, si rifugia in una torre eburnea di nobiltà e fierezza.

Per qualche verso, hai scelto come copertina il Palazzo di Donn'Anna, del XVII secolo, che si erge sul mare di Posillipo, ed è legato ad oscure leggende dove amore e morte si intrecciano o, per meglio dire, si consumano passioni egoistiche di potenti a scapito di vittime ingenue, usate e gettate via. Potranno le storie senza lieto fine trovare soluzioni pacifiche? Potranno le nuove generazioni essere educate al rispetto dell'altro e che l'amore non è possesso, ma libertà? Impareranno che "l'amore è donare non chiedere", come dice l'Autrice?

Quanta aggressività, intolleranza e prepotenza insorgono in un rapporto che sembra normale e che invece non aspetta altro che di far prevalere l'arroganza tenuta in serbo.

L'amore viene come dono celeste, ci cambia la vita, ma quando se ne va è inutile trattenerlo, non si può intrappolare, è più leggero dell'aria, più fluido dell'acqua. Per sua natura deve scorrere ed alimentare tutti gli altri sentimenti e virtù a crescere. Anche i figli generati nel cuore se ne vanno per il loro destino, perché penalizzare le persone che hanno diritto di cambiare vita?

Ecco come la Poesia invogli al dialogo e non alla violenza verbale. Un poeta non può pregiudicare il suo standard comportamentale con espressioni o gesti disonorevoli per il suo rango.

La nostra Poetessa, nelle sue opere ha manifestato un'etica di comportamento che non viene mai meno al codice altissimo della Poesia e della Musica perché un'armonia interiore ed esteriore la governa, per l'educazione ricevuta e per aver raccolto il frutto dell'eccellenza raggiunta.

Illuminata figlia d'Arte, volge il cuore al mondo dimezzo ove si libra l'anima del genitore per ringraziarlo di averla lasciata nelle braccia della suprema espressione artistica.

I suoi versi planano in perfetta libertà sul foglio bianco e

attestano la loro elevatezza, suffragata dal silenzio degli spazi

che ne sostengono la lievità, confermando "che il silenzio trasmette più parole che un lungo discorso".

Nemmeno ai titoli è stato permesso di interrompere il flusso dell'ispirazione né al segni di interpunzione: chi legge e si immedesimi non ne ha bisogno.

Accresce pena, persino una virgola che possa fermare il flusso delle parole, anche per un istante, perché potrebbe deviare il corso della scrittura e costringere il pensiero a divagare. Meglio restare nel solco tracciato da una pena, cullata nell'evanescenza di un sogno perduto, che però porti alla rinascita, come lei stessa afferma: "Resterò qui a resistere al tempo, alla vita, alla morte;…non rinuncerò a vivere, riempirò le mie membra di poesia e di musica;...in me ho un mondo magico dove si incrociano mille emozioni in pochi attimi…ho vissuto mondi lontani ove ritorno nei sogni... sospesa in aria rivedo i dipinti delle mie vite passate. Un vento mi abita dentro e ascolto le voci degli Angeli che parlano di luoghi nascosti nel vento".

Termino su questa certezza, ricca di risonanze cosmiche, poiché nei sacri scritti persino Dio è riconosciuto attraverso il vento. L'Autrice sente l'affiato dell'Anima Universale!

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