Puozzi sempi ra’

Sono lieto di presentare questo bel libricino di Francesco Pascale di Punta Licosa, che contiene tre narrazioni di ricordi della sua vita. 
Racconti, che sono lezioni di vita, ma che oggi non possono più essere tali, perché la vita è cambiata radicalmente.
Molti uomini hanno vissuto vite omologate, monotone, standardizzate, dove ciò che era all’inizio di essa, è rimasto uguale ed immobile, non si è evoluto, né armonizzato ai cambiamenti della società, quasi cristallizzandosi ed irrigidendosi. 
Francesco è nato in un epoca dove, nonostante l’estrema povertà, vi era una immensa ricchezza di valori, di rispetto e di educazione. 
Ha dovuto emigrare in Germania per lavoro, dove è stato trattato da perfetto emigrante, senza nessun aiuto, né appoggio. Non certo come oggi, per le persone che si trasferiscono da un luogo all’altro, dalla propria Patria a uno Stato estero.
Quanti emigrati italiani sono stati ospitati dai loro connazionali in baracche ed hanno mangiato ciò che riuscivano a trovare o che qualcuno gli dava? 
Quanti, dopo aver trovato un lavoro, limitavano al minimo le loro necessità, pur di racimolare qualche soldino in più per tornare in Patria e costruirsi la sudata casa?
Francesco Pascale è stato uno di questi!
Francesco Pascale aveva una missione: lavorare per la famiglia, ed è ciò che ha fatto fin dalla più tenera età, fino ad oggi.
I suoi racconti sono reali e ben scritti, tant’è che la giuria dei Concorsi a cui ha partecipato gli ha assegnato dei posti da podio. 
Un ringraziamento lo devo fare alla Pro-Loco di San Martino Cilento, nelle persona del Presidente Angelo Niglio, che ha dato, non solo a Francesco, ma anche a tanti altri, la possibilità di scrivere e tramandare ai posteri le loro storie di vita. 
Un ringraziamento va alla curatrice delle serie antologiche, Amedea Lampugnani, che ha apportato l’editing a tutti i lavori stampati nei libri pubblicati dalla Pro-Loco ed editi dal Centro Culturale Studi Storici, per la sua tenacia e infaticabile resistenza nel leggere, scrivere, convertire, molte volte, gli appunti in storie vere e proprie.
Ho avuto l’onore di presentare questo scritto, che Francesco desidera consegnare ai suoi parenti e amici, i quali devono sapere, che Francesco non è solo un grande lavoratore e un buon narratore, ma anche una persona affabile e ben educata, che sa presentarsi da subito, per la bella persona che realmente è.

Cav. Giuseppe Barra

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