Civiltà Occidentale. Tecnologia tra ieri e oggi

In questo volume, l’autore propone un punto di riflessione relativo ad una delle molteplici problematiche che affliggono la nostra società: l’apparente beneficio della tecnologia e il suo sregolato uso. Su queste corde si muove la riflessione la quale, attraverso una moviola del tempo, ripercorre il cammino dell’inventivo tecnologico umano, dal mondo odierno al passato, e il suo carattere invasivo nella nostra routine quotidiana. D’altronde, più che sugli aspetti positivi, che sono ben pochi, l’autore pone l’accento sul marcio della tecnologia e sulle conseguenze dagli impatti catastrofici che questa provoca ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo sulle nostre vite, ma che da noi vengono ignorate.

Primo fra tutti, il mondo della telefonia e la corsa all’ultimo Smartphone, dai costi al pari di un salario, insieme al mondo dei Social Network, che annebbiano le giovani menti, ignare della violazione della propria privacy e che favoriscono molteplici fenomeni, come il cosiddetto “Cyberbullismo”. Queste piattaforme online diventano palestre della diseducazione per molti giovani, ormai desiderosi di ottenere un Tablet, anziché un buon libro, costantemente influenzati anche da programmi televisivi poco formativi, che trionfano sulla pedagogia. Difatti, l’autore rimarca nuovamente uno scollamento generazionale tra i giovani dello scorso secolo, impegnati nell’affrontare le avversità della vita, ed i giovani “2000” impegnati nel valutare se cliccare il tasto “Like”, appartenenti alla cosiddetta epoca della Globalizzazione. Se prima il progresso tecnologico sembrava aver ridotto le distanze geografiche e culturali tra diversi luoghi del mondo, ora ha completamente generato una società priva di qualsiasi principio di arbitrarietà. Dunque l’autore, conscio anche dei lati positivi della tecnologia, soprattutto in campo medico con la riscoperta del DNA ai fini indagativi, propone attraverso un lessico spontaneo e sintetico dai concetti esplicativi, una carrellata di esempi apparentemente banali, consigliando di staccare definitivamente la spina e non lasciare nelle mani dei Robot il futuro del nostro mondo.

Antonietta Vernosce

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