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La Dieta mediterranea nell’epoca dell’E-Commerce. Appunti e riflessioni nell’era del Web

La Dieta mediterranea nell’epoca dell’E-Commerce. Appunti e riflessioni nell’era del Web

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Nel libro “la dieta mediterranea nell’epoca dell’E- commerce” lo scrittore Lino Mosca rileva l’importanza di una sana alimentazione quasi del tutto scomparsa al tempo della tecnologia e soprattutto del web. Oggi gli individui, in primis i giovani, sono attratti dal cattivo messaggio che la televisione o la rete presentano sugli alimenti, anteponendo il cibo spazzatura. Ecco perché posti come i fast food o i McDonald’s sono sempre più gremiti di persone. Con un linguaggio semplice e genuino come la nostra dieta, l’autore intraprende un percorso non solo alla scoperta della salute, ma anche dell’origine di questa considerevole e celebre alimentazione conosciuta a tutti come “dieta mediterranea”. Inoltre, grazie all’aiuto di personalità obiettive comprova i vari portenti che questa dieta può donare. Intervistando uno chef locale, che non hanno perso il gusto del genuino, l’autore ci ricorda alcuni piatti tipici cilentani, come le animelle, i fegatini, i carciofi di Paestum, le castagne di Rocca, che molti non conosceranno. Ma non sempre egli elogia la propria terra, anzi ad un certo punto si rammarica perché pur avendo prodotti naturali rinomati, prima fra tutte la mozzarella, non siamo consapevoli delle nostre ricchezze. La risposta che si dà è insita in una frase scritta dallo stesso autore: “nessuno è profeta in patria.” Possibile che non ci rendiamo conto di quanta produttività offra il nostro Bel paese? Eppure in un piatto di fagioli o in un carciofo alla brace, è nascosta la storia dei nostri nonni, quando in tempo di guerra si alimentavano con i “piatti poveri” e non avevano certo disturbi quali l’obesità, il colesterolo o diabete. In un’epoca dove si è perso il piacere per la vita educare le persone a rinvenire il gusto della tradizione attraverso il cibo è un atto di coraggio e l’autore nel suo piccolo, spera di riuscirci. Si sa, a volte le colpe dei genitori ricadono sui figli ed è vero che se la prole non è beneducata è colpa delle famiglie. L’autore ci fa notare che molte mamme oggi adoperano la spesa virtuale per mancanza di tempo privandosi anche della possibilità di socializzare e, io aggiungerei che la moda dei cibi pronti sta uccidendo anche i sentimenti. Il rito di riunirsi a tavola per mangiare tutti insieme è un rito raro che ci concediamo soltanto in qualche ricorrenza particolare. Pablo Neruda scrisse la famosa ode al pomodoro, esaltandolo con i versi: “… senza ossa, senza squame né spine, ci offre il dono del suo colore focoso e la totalità della sua freschezza.” Ed è proprio il pomodoro uno degli alimenti caratteristici della dieta mediterranea che con pane, pasta, frutta e verdura è alla base di una sana alimentazione. Anche l’arte ricorda il cibo, come “il mazzo con asparagi” (1880) di Edouard Manet o il “mela, cavolo, melone e cetriolo” (1605) di Juan Sànchez Cotàn. Vi consiglio di leggere attentamente anche la poesia che il signor Mosca ha voluto introdurre all’interno del trattato. Rischiando di allungarmi troppo e alfine di diventare noiosa, termino qui. Prima di lasciarvi a questa singolare lettura, vi offro un parere: se volete rendere migliore la vostra vita, i vostri affetti e il vostro modo di vedere le cose, perfezionate le vostre abitudini alimentari. Purtroppo la società ci sta rendendo più robot che esseri umani. Vedrete che un broccolo, una melanzana, una mozzarella, un carciofo, l’odore del pane sfornato, possono cambiarvi il palato e l’umore. Non mi resta che augurarvi una buona lettura e bon appetit.

 

Giovanna Iammucci

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