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Il regalo più bello

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Sofia, classe 1952, ha vissuto a latere le bizzarrie, pseudo rivoluzionarie ed emancipatorie del ’68. La voglia di essere madre è, per lei, un’esigenza primaria; più dell’amore e dei principi azzurri. Questo il suo tallone d’Achille. Ha due figlie: Maya e Freya. Sembrano nomi da leggende e storie dal Sud America, invece si ispirano alla Scandinavia “porteranno libertà e fortuna”. Maya nasce nel ’74; Freya nel ’76. Le date sono importanti e portano in sé impronte di un vissuto che traspare, si materializza in dialoghi, sensazioni, esperienze. “La letteratura è menzogna”, scriveva Manganelli; è anche esorcismo, medicina, aspirazione e non solo. Spesso è verità, diario, vissuto con il sussidio di una maschera.

Libero è marito e padre; un’aura minacciosa da cane da guardia, ma anche un valido interlocutore per la famiglia.                                                                                                     Maya e Freya hanno un mondo davanti, imprevedibile; la più giovane resta incinta, la primogenita è impegnata in una carriera giuridica. Tra un’altalena ideale, l’aspirazione di rapporti da “affinità elettive”, -libro citato nel racconto di Mariella Santomauro-, si fa avanti la realtà, il prisma che scompone sogni, ideali e passioni, spesso traducendoli in colori non proprio d’arcobaleno. Tra i problemi più stringenti, assillanti che si fanno avanti nel racconto -un crescendo, una cavalcata su puledri senza sella-, il lavoro, la doppia maternità di Freya, la mancata applicazione dei principi ispiratori della nostra Costituzione, le falle della Legge Bassanini, un j’e’ accuse al giornalismo giustizialista e poi... E poi il dramma: le accuse infamanti  non a Libero, il padre, il marito, il nonno, “il cane”, ma alle debolezze umane che non sono d’obbligo ma esistono, a cui si aggiungono le infamie della politica. Accuse di aver avvantaggiato la camorra e di concussione sessuale ... Arresti domiciliari. Sofia incassa e cercano di essere di “conforto”, spaesate ma reattive, le due figlie. Nel flipper senza coordinate e scatti di pallina e conto di punti che è diventato il vivere quotidiano si alternano verità e incertezze e la grande voglia di essere uniti, famiglia, società, famiglia, affetti. Gli spazi si amplificano: New York, Londra, Perugia, Roma, Napoli e Palinuro. Non mancano squarci di luce e di positività; il cane Puffy, cioè la Natura; l’insegnante, colei che sa benissimo come il giusto esempio è la forma più elevata di responsabilità consapevole. Un giornalista, critico letterario che si addentra nel labirinto dell’incoffessabile è dà forza e fiducia alle prime forme letterarie di Maya; le nuove generazioni, gemme di speranza cui sono affidate le vele non più bianche della pagine di Mariella Santomauro.

 

Marcello Napoli

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