Wiki. Fleshback di un amore e altre storie d’oltremare

Chi scrive, di solito, scrive per gli altri con la speranza di essere letto; questo non è stato il mio intento, al contrario, ciò che mi ha spinto a pubblicare le varie storie contenute in questo volume è stato il desiderio di riviverle, come se mi fosse data la possibilità di provare di nuovo le emozioni, le gioie, le sofferenze del passato. Questa volta però in maniera meno partecipata e più puntuale, al pari di flashback che hanno illuminato i momenti oscuri della mia vita. 
Wiki, emerge come la figura centrale di tutta l’opera e non a caso, la mia passione per le donne orientali e in particolare cinesi, risale ai primi anni della giovinezza, dopo che la televisione era solita mostrarcele nei reportage che ogni sera trametteva sulla guerra del Vietnam. Vedere quelle leggiadre figurine con i loro volti asiatici e quei bellissimi capelli neri, lisci, lunghi e pesanti, mi faceva sognare il momento in cui anche io ne avrei avuta una al mio fianco. 
Tutto ciò si realizzò non molti anni dopo con la conoscenza di una ragazza cinese, figlia di un militare dell’ex esercito nazionalista di Chiang kai-shek rifugiatosi in Tailandia dopo la vittoria delle truppe comuniste di Mao Tse-tung. Fu amore immediato e senza mediazioni che con il tempo non è mai venuto meno anzi, si è sempre più accresciuto, anche se dopo pochi anni un tragico incidente è venuto a interrompere questo nostro dialogo lasciandomi solo, ma con una passione infinita per la Cina e tutto ciò che fosse cinese, quasi la mia amica avesse voluto trasmettermi, come suo ricordo, un’attrazione irresistibile per il Paese di cui era originaria. 
La seconda parte della narrazione ha un andamento meno lineare e più confuso, ma ogni racconto costituisce una tessera di un unico mosaico dell’altra metà del cielo a cui ho voluto rendere omaggio e che per me ha sempre rappresentato l’essenza della vita. 

C. E

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