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Diotima come ossigeno

Diotima come ossigeno

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“Questo breve racconto nasce in un momento storico in cui la dignità femminile italiana è allo stremo delle sue forze a causa di eventi noti a tutti, sia a livello politico che sociale. Questa visione di maggior potere alle donne in un futuro immaginario, nasce da una donna italiana, consapevole che l’Italia è agli ultimi posti in Europa quanto a pari opportunità tra uomo e donna, forse a causa di una cultura di genere che sente l’influenza del Vaticano e al Sud, soprattutto, l’influenza del potere economico dei padri a causa dell’assenza di possibilità di lavoro ed indipendenza economica dei figli, che spesso non aiuta la crescita culturale e sociale.”

Questo è il pensiero di Mariella Santomauro.

Io non voglio soffermarmi alla causa che ha fatto scaturire in Mariella il perché della stesura di questo breve racconto che risulta essere un’opera ben stesa, la quale riesce a mantenersi costantemente in linea con i discorsi e con il tempo in cui il fatto accade.

Le prime due parti della storia si svolgono nel 2084, la terza parte nel 2090. Ciò che stupisce è che l’autrice mantiene una linea retta rispetto ad oggi a parte il potere che dal maschile passa al femminile.

In realtà sarebbe fantastica una cosa del genere perché una donna che lavora prende sul serio il compito che le è stato assegnato, mentre l’uomo è più fannullone (anche se ci sono delle eccezioni). In politica le donne in carica, eccetto quelle messe per bella vista, sono più capaci di tantissimi uomini che occupano le poltrone del comando.

Tutti noi ancora non accettiamo (neanche le donne lo accettano) che oltre il 50% dell’intelligenza mondiale è al femminile. In poche parole, la donna è più intelligente dell’uomo, anche se fisicamente l’uomo è più forte della donna, ella è più forte in volontà e in coerenza, non perdendo quasi mai il senso della famiglia.

Ritornando al racconto che Mariella ci propone, si evince che tutti i personaggi attivi sono delle donne. La protagonista, Diotima, è un’anziana donna di 98 anni molto attiva che arriva dal Novecento per vivere tutte le esperienze del XXI secolo ed ha vissuto tutte le fasi dell’evoluzione. Ricorda i nostri giorni per accettare i giorni del futuro. L’Amore, quello con la A maiuscola, è ricorrente in Diotima che ne parla sempre alle tre nipoti in carriera che dopo alcuni anni si recano a Velia, abitazione della zia dove loro hanno vissuto da piccole. C’è la presenza, inoltre, della cameriera che è persona di famiglia. Nella terza parte è presente Diotina, la figlia di una delle nipoti al posto di Diotima che è passata a miglior vita.

Anche se l’autrice dà la colpa, tra le righe, anche alla Chiesa, della sottomissione femminile, fa apparire Diotima una credente, una buona Cristiana.

Concludendo, sembra che la settimana narrata nelle prime due parti del racconto, leggendo, l’ho vissuta insieme a Mariella e alle protagoniste di tutta la vicenda. Mariella è come sono le stesse protagoniste è un misto di donna di: oggi e di domani, perché ella occupa già un posto di indipendenza ma comunque è circondata da maschi che credono di essere superiori e da donne che ancora non hanno capito la loro forza reale.

 

Giuseppe Barra

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