Un'eco dalla rupe. Storia e ricordi di vita vissuta, narrazioni e improbabile poesia

È sempre un’impresa ardua stilare una prefazione ad un libro, in special modo ad una raccolta di poesie ove le tematiche trattate possono essere le più svariate tra di loro, e per questo rendono invero complesso tracciare un profilo unitario dell’opera che si esamina, ma al contempo spingono il lettore attento ad un profondo esercizio d’esegesi critica, la quale obera piacevolmente colui che ha l’onore-oneroso di tratteggiarne una presentazione.

Pertanto l’unico elemento certo che alberga in questa commendevole raccolta di 470 carni, frutto del talento del professor Mario Stabile, personalità conosciuta e non bisognevole di presentazione alcuna ammirato e stimato per la sua parsimonia nei modi connessa ad un’umiltà d’animo, ove si ripone ad un primo sguardo con certosina pazienza, tutta la sua vasta esperienza umana e di concerto, la sedimentata conoscenza sapienziale di formatore, anche ad alti livelli, svolta con passione per quasi mezzo secolo di vita.

Va evidenziato come peculiarità dell’arte della poetica, la quale da sempre si correda dell’inconfutabile elemento fattuale, che anche nell’arido e tecnologico XXI secolo, essa può essere compresa da tutti dall’uomo erudito parimenti al semplice, basta avere nelle corde del proprio animo quella sensibilità atta a coglierne le sensazioni, vergate in agili versi da un novello aedo.

Difatti i temi quivi trattati, dicevamo, sono molteplici: si va dai più classici della Poesia: come l’amore e la metafisica, fino a problematiche più cogenti, di profilo sociale e politico che attanagliano i nostri giorni, l’immigrazione fonte di potenziale arricchimento culturale, e la diseguaglianze imperanti, raccontate attraverso un anelito non svenevole ma sincero di denuncia, col non celato intento di spingere plasticamente le coscienze ad osteggiare alcuni belluini atteggiamenti (virtuali od in presenza), rammagliando il tutto in eleganti righe di cittadinanza attiva. Ma seppur in un caleidoscopio rutilante di composite descrizioni, i versi sono sempre scorrevoli, profondi, e durante la lettura di tutti i carmi non si avvertono giammai cadute di tono, in molti casi i versi sono anzi arricchiti da velature assai pregiate, fuse en passant, in un onirico ermetismo.

Da sottolineare la delicatezza del professor Mario Stabile, nel tratteggio inerente la forza incontenibile degli eventi storici, come la bellezza selvaggia della sua ubertosa terra, non  obliando senza fallo alcuno, il senso dell’ineluttabile impermanenza delle umane vite, che traspare in molti suoi versi, senza però scadere mai in un manieristico pessimismo. A seguire, lo sviluppo dei componimenti, non si configura staticamente nell’abusato solco di un tradizionale lirismo, invitando cosi il lettore ad una serena quanto semplice forma d’introspezione, viepiù spingendolo anche suo malgrado, ad una affinità elettiva con lui, Bardo contemporaneo.

Come ulteriore tratteggio di questa mia analisi dei componimenti quivi editati, mi preme sottolineare uno stile raffinato quanto elegante dell’autore, mai desueto e in alcun modo specioso, il quale si declina mirabilmente pagina dopo pagina, in una ben strutturata progressione lirica, ove campeggiano i vari moti dell’animo umano, vivificando in tal guisa l’opera letteraria nel suo completo, come un esempio nobile di crear Poesia pur nella semplicità degli intenti.

In epilogo, un giusto tributo va conferito a Mario Stabile, nobile figlio di queste terre che ha dato sino al suo ultimo respiro, lustro alle stesse come a noi tutti, pel tramite dei suoi componimenti coniati con semplici intenti, tipico degli animi nobili. Ma ciò constatato, nondimeno, egli è testimonianza vissuta, di un’ennesima perla che si aggiunge alla collana editoriale de “Il Saggio” del pluripremiato Cav. Giuseppe Barra, un pregevole e minuzioso prodotto divulgativo, il quale attraverso le sue svariate pubblicazioni cadenzate sempre con maestria e spazianti in ogni anfratto dello scibile umano, è divenuto ormai da oltre tre decenni, alabardiere culturale della città di Eboli: in Italia, in Europa, nel Mondo.

Marco Naponiello

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