Vita in uno specchio

Solo gli adolescenti possono inventarsi un altro mondo dopo il primo impatto con la realtà di questo sistema di vita.

Gli adulti si sono forzatamente adeguati e costruiscono la loro trappola in quella più grande di un sistema discutibile, ma consolidato.

I ragazzi sognano a volte con la loro supercoscienza che non è ancora massificata, di uscire dalla Matrix nella quale sono capitati e ad essi basta un frammento, una scheggia, una goccia, una lacrima per scivolare via e vivere altro.

Essi sono i viandanti della prima ora e avanzano stupefatti col loro bagaglio di memorie delle possibili vite, tra le quali furono chiamati a scegliere quella presente, a scegliere i genitori, gli amici, il luogo e l’ora in cui nascere.

Hanno scelto il loro destino pur di venire in questa realtà, perché avevano la consapevolezza di essere anime non corpi, consapevolezza che si affievolisce entrando nella carne, a volte fino a scomparire, immedesimandosi talmente in essa da dimenticare la vera origine.

La vera origine è immortale e ci riconnettiamo ad Essa ogni volta che abbandoniamo l’abito mortale. Noi siamo eterni, non nella nostra personalità effimera, ma nella nostra essenza che né il fuoco né l’acqua né gli altri elementi della natura possono distruggere.

E’ questa Essenza che ci permette di interagire con essi senza perdere la nostra primaria specificità.

E’ questa Essenza, appannaggio di ogni essere vivente, che ci permette di esperimentare non solo attraverso i sensi elementari, ma soprattutto tramite quelli che afferiscono ad una dimensione di noi e del mondo senza limiti e senza confini.

E’ nell’adolescenza che si entra nel dominio astrale ed è in questo periodo che in tutte le culture più antiche cominciava l’iniziazione ai misteri ed ai segreti dell’esistenza o semplicemente a prendere coscienza delle capacità del proprio essere.

Il nostro giovane Autore ha indubbiamente delle notevoli capacità introspettive, un’immaginazione formidabile e una sensitività non comune, per cui si raccomanda ai suoi Educatori di indirizzarlo verso ciò che accresca queste doti naturali affinché possa svilupparle al servizio del genere umano.

I sogni, le visioni, le percezioni extrasensoriali hanno sempre accompagnato le anime che hanno conservato memoria della loro preesistenza, consapevoli di essere votati ad imprese fuori dall’ordinario.

Leggere questo libro mi ha dato tanto entusiasmo, mi ha rassicurata sulla venuta di grandi anime pronosticate in tante profezie, ma bisogna leggere queste impressionanti pagine come si legge un vaticinio per scorgere la grandezza di un’espressività che va oltre la sua età, senza tempo e senza spazi.

Sono queste pagine che ci ricordano di scomporre le carte del Destino e leggervi dentro, dimenticando qualche volta la realtà parziale per ricercare quella intera, obliare la ferrea linearità per ritrovare l’attitudine al volo verso l’increato.

La scomposizione sibillica delle percezioni apre finestre su strade nuove e favorisce contatti con altre esistenze, dimostrando che nessuno ci può vietare di esperire oltre l’esperito.

Il senso della vita è in continua crescita e occorre tutto il nostro coraggio per inseguirlo come ha fatto questo giovane Autore.

Noi adulti dobbiamo recuperare la dimensione del sogno e dell’immaginazione, così naturale per un adolescente, e provare a vedere con gli occhi interiori la vera realtà.

Dott.ssa Angela Furcas

Critica letteraria

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