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Eboli un pensiero che non va via a cura di Vitina paesano

Eboli un pensiero che non va via a cura di Vitina paesano

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Questa raccolta di poesie su Eboli per me è come un figlio. I figli nascono dall'amore e così è stato per questo libro. E' nato dall'amore per il nostro paese, Eboli, e forse anche da un bisogno: quello di ripercorrere i luoghi di questo paese caro a noi tutti, dove almeno una volta nella vita siamo andati, abbiamo sostato, e forse anche amato. Luoghi cari alla memoria, qualcuno scomparso, e qualcuno ancora reale nel presente, non mutato dallo scorrere del tempo ma solo più abbandonato, sicuramente più malconcio. Questa passeggiata letteraria in Eboli, ci fa recuperare visioni del passato ormai scomparso accarezzando dolcemente • ogni anima sensibile, innamorata di questo paese. Forse la poesia è il più bel modo di testimoniare la storia, la bellezza ed il fascino di Eboli. Tanti hanno scritto versi su Eboli, nel passato e nel presente. La poesia fa risuonare nel tempo ciò che è stato riproponendo il paesaggio di una volta e le antiche usanze. Sembra quasi di sentire il profumo di allora, appena percettibile, che ci attira dolcemente verso una lontananza ancora oggi piena di fascino. Non so perché questo avviene. Penso però che il cuore dell'ebolitano poeta, è un cuore semplice fatto di tante piccole cose che esula dalle grandi città, dalle grandi conquiste, dalle grandi ricchezze. Oppure la poesia ci avvolge, ci trasporta, solo per il suo linguaggio in cui si vedono realmente i personaggi del passato, come accade nella poesia di Antonio Barra, "A monte di Eboli", nella quale scorrendo i versi è facile essere rapiti da questa figura bella della carbonaia ormai scomparsa per sempre. Il poeta e la fa vedere mentre avanza fiera come una regina. Quel fazzolettone consumato e quel viso intriso di salute sono il segno della purezza di una volta fatta di tranquilli gesti quotidiani. La poesia è bella sempre perché si snoda libera, e ci ripropone voci e luoghi lontani accompagnandoci in questa passeggiata straordinariamente ebolitana. Ciò che lega tutti gli autori di questo libro è sicuramente l'amore per il proprio paese. Un amore che improvvisamente mette a tacere ogni cosa e ci livella tutti rendendoci persino impotenti di fronte alle violenze che il nostro paese ha subito. Ciò lo si può dedurre dalla poesia di Pietro Ferrè, "La città", che con pochi versi denuncia la sua infinita e malinconica delusione. Ma il cuore del poeta ebolitano reagisce, si rialza e riprende speranza. E' quello che accade nella poesia di Rosalia D'Ambrosio, "La mia città", in cui lei ripete all'infinito l'amore per tutto ciò che appartiene al suo paese, ma precisando che più di tutto ama la forza dell'ebolitano che non si arrende mai. Quasi si contrappone alla profonda tristezza di Costantino Pirone che nella sua poesia, "Via S. Croce", ricorda ciò che i suoi occhi vedevano quando l'orizzonte era libero da ogni costruzione che il progresso gli ha imposto irrimediabilmente. Naturalmente non è possibile citare una ad una tutte le poesie. E' meglio iniziare questa passeggiata tra le pagine, come nella poesia di Giuseppe Barra, "Passiann cu Jevul", dove ci accompagna per mano nei luoghi cari di una volta riproponendoci soprattutto quelle che erano le amarezze e le ristrettezze dei tempi. Ed infine ci propone una conclusione: Eboli è qua nel centro storico, perché è qui che c'è il cuore antico che batte, c'è la vera storia, c'è la bellezza ed il fascino dell'antico. E le sensazioni sono come una catena, legate l'una all'altra, ci tengono qui ancorati al nostro paese, avvinti, incantati, stregati. E con loro ci caliamo nei versi di queste poesie lontano dal chiasso della modernità, che spinge ogni uomo ad andare alla ricerca della traccia del suo passato, dove il ricordo si confonde con il rimpianto e la poesia nel tempo aiuta a ricordare perché la dimenticanza stermina tutto. Perciò il nostro grazie va prima di tutto a coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo libro quali: Paola Parente per il disegno dell'ultima di copertina, Rosario D'Andrea per i disegni all'interno e per la copertina, Dilia Ciccarone e Lucia Vitale per aver trascorso il loro tempo con noi in redazione per la ricerca e la digitazione delle poesie. Ma il nostro grazie più vivo va a tutti i poeti ebolitani scomparsi e non, la cui voce non ha confini. E' un messaggio senza tempo il loro, antichi e moderni "menestrelli del cuore" che elargiscono tra le rime una ricchezza infinita.

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