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La vita di un Uomo in un raccogliersi di parole, di sensazioni e sospensioni, in un baluginar di emozioni intime e profonde.

Un pudico trasferimento dei grani maturi e di acerbi pensieri di un’incompleta seminagione e di un’incerta raccolta.

Per questo ho indugiato a scrivere di te, ad entrare nel giardino segreto della tua anima, nel timore di violare qualcosa di sacro.

Sollevare il velo che protegge l’inviolabilità dell’anima è un sacrilegio, se non lo si compie rivestiti dei paramenti dell’umiltà e della gratitudine.

E’ necessario chinarsi a raccogliere la grazia della rivelazione che di sé fa il Poeta, nel segno della comprensione, ch’è dono sceso dal cielo, quando la parola, usata per scopi materiali, cominciò a germinare nel cuore dell’uomo grazie all’ispirazione, perché era dopo era, accanto agli Dei aveva imparato a vedere oltre le cose. Non solo il duro lavoro e la fatica di sempre, ma il risveglio di una coscienza più ampia nel graduale e sofferto cammino terreno.

Son passati d’allora, ruggendo, i millenni in cui gli scopi della storia tracciata dai potenti era di compensare con beni effimeri i loro schiavi, ma qualcuno tra essi ebbe pietà della loro triste condizione e li iniziò alla Poesia.

E’ la Poesia che opera un distacco dalla concezione materiale delle cose per elevarla all’idea sublime dell’Arte, che conferisce a chi la pratica il rango di creatore al posto di quella di schiavo mortale. Il Poeta assurge al rango privilegiato di fautore ed aspirante all’eternità della sua opera e del suo nome.

Essa nasce dal cuore ch’è, come dicono le scritture, la sorgente della vita eterna.

Se in passato l’uomo è stato reso schiavo perché gli Dei avevano bisogno della sua forza, ora che la tecnologia lo ha sostituito in moltissime delle sue funzioni, c’è bisogno della sua Poesia.

Ecco perché è stato detto che la Poesia salverà il mondo.

L’umanità è come l’uomo del verso “che dopo la battaglia quotidiana aspettava lo stuolo di stelle”.

Questo sguardo è emblematico della storia dell’uomo dalla sua creazione, perché “i Poeti sono profeti”, come ha detto qualcuno, e hanno bagliori di luce che appaiono e scompaiono ai loro occhi interiori, palesando il futuro. Non sempre riescono a riportarli in parole, ma resta nei loro versi, a volte confusi e irrisolti una verità difficile da acquisire in altro modo, e a volte, sono più densi e ricchi di premonizioni quelli meno chiari.

E’ con gli occhi adusi al buio, al celato, all’ignoto che dobbiamo leggere la poesia, ch’è un messaggio per tutti, che passa attraverso il suo sacerdote.

Le Poesie sono le scritture dell’Anima Universale e quando non siamo capaci di intenderle è solo perché non conosciamo le dinamiche del suo incontro con le nostre piccole anime.

Leggiamo i poeti contemporanei, prendiamo ogni tanto le loro opere dagli scaffali dove le abbiamo relegate e vi troveremo dei tesori nascosti tra le parole, e sentieri che non avevamo mai percorso, consapevolmente, perché il poeta illumina le tracce sulle quali altri passano ignorandole e ignorando se stessi e il tempo dell’uomo in questa dimensione.

Queste osservazioni sono concernenti alle emozioni che la poesia di questo Autore mi ha suscitato, all’inquietudine del suo viaggio terreno, al senso precario della sua unicità e al contrasto della sua profonda perspicacia con l’insolvenza delle attese.

Eppure riesce ad esorcizzare la solitudine, lo spettro più estraniante che attenta al senso della nostra unicità, prezioso baluardo per la nostra stabilità mentale ed emotiva.

La visione di una sua “lacrima che scivola nel delirio delle foglie cadenti” è un momento saturo di stupore che inizia all’incantamento anche chi non è aduso a languidi abbandoni.

Siamo sollecitati ad essere sempre vigili per difenderci dall’esterno e non badiamo ad assecondare la tenerezza che ci coglie, quando allentiamo le nostre difese e ci abbandoniamo alla bellezza che sorge dal nostro mondo interiore per coniugarsi in poesia.

Nel suo animo guizza il desiderio irrefrenabile dell’immortalità. E’ quando desideriamo qualcosa che ne stiamo percorrendo il cammino. Pur se incredibile, tutto ciò che rifuggiamo di questo mondo, si sta avviando verso la realizzazione dei nostri desideri e se non la vedremo a breve, sicuramente torneremo per attuarla. Noi siamo in cammino e vorremmo già essere al compimento! C’è tempo perché non dipende da noi, ma i versi dei poeti sono preghiera ed incitamento ai Celesti per il compimento della bellezza della creazione.

Tutte le sue poesie sono pervase di inquietudine, quella vera di chi si interroga, in ogni attimo della sua esistenza e su ogni parvenza, in cerca della ragione di ogni cosa e di ogni espressione di questo grande enigma ch’é la nostra vita, perché le risposte che ci sono state date non hanno pacificato la nostra sete di verità.

La Poesia, permette un lavoro di ricerca su se stessi, perché ci fa comunicare con la parte più profonda di noi, partecipe di una realtà spirituale, e riesce a farla riaffiorare per illuminarci coi suoi raggi immortali.

La poesia ci insegna che se vogliamo conoscere la verità, dobbiamo cercarla dove non siamo usi a trovarla: dentro di noi.

Auguro a tutti di leggere più volte questo testo, dove l’anima dell’autore plana come un bianco gabbiano su questa terra di uomini, uniti attraverso l’Arte per rivendicare la promessa dell’immortalità.

Angela Furcas

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