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XXIII Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio-Città di Eboli”, sezione Giovani

XXIII Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio-Città di Eboli”, sezione Giovani

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Come indomiti puledri, ancora bianchi di cielo, le loro parole lievi, danzano su punte di raso e di china, disegnando aquiloni di vermiglie primavere nei nostri orizzonti capovolti e corrono, corrono a perdifiato, fin dove la collina del dolce suolo ebolitano incontra il sole, per far capriole,alla marina con le dolci e scomposte pose della poesia. 
A rimirar, con lo sguardo appena trascorso, le innumerevoli e ragguardevoli opere ,di giovani e bambini, che hanno partecipato ed arricchito la ventitreesima edizione del concorso internazionale di poesia, il Saggio, città di Eboli, mi sovviene un placido sentimento di libertà e contentezza, perché comprendo che la bellezza dell’esistere ha il volto giovane della poesia, ha la mano tremula ed immacolata dell’adolescenza, dove dimorano sentimenti e parole ancora pregni di storie di fate e di maghi, ma anche di libertà negate e di infanzie al capolinea. E non tace più la meraviglia ,al rintocco dell’ora suprema, quando il pensiero va alla profondità del loro nitido animo che riesce a sentire, oltre ogni rumoroso solfeggio di guerra, trombe di pace che ci aprono a futuri possibili. 
Come schegge di vento e di diamante, le parole di questi giovani poeti, con leggiadria di purezza, si sono incastonate tra le maglie di un sorriso che non piange più al ritratto di nudo di una umanità spoglia, perché la poesia è viva nelle frange dei loro occhi grandi che riescono a guardare le piccole cose, con maestria quasi perfettibile, ma sicuramente perfetta, nella specificità di una sensibilità che rende loro assai più grandi di ogni nostro passo gigante. 
Con l’entusiasmo e la passione che muove una poetessa scalza come me, protesa a ricercar germogli di umanità e di poesia, dico, senza più attese od arrese, che questo tempo di giovani poeti è il tempo migliore per costruire ipotesi certe di umanità, dove la poesia possa abitare,senza arrese, nell’intimo di ognuno, fino a diventare la dimora di tutti. 
Che la poesia possa farvi sempre da guida,ragazzi … sarete così la torcia dove correranno i nostri passi ad incontrar sentieri di libertà

Filomena Domini

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