Racconti di villana gioventù

I Poeti di questa generazione scrivono nel vento degli accadimenti attuali, le vele della loro creatività navigano su acque incerte. Noi che abbiamo superato tante bufere che hanno sgretolato le nostre speranze non soffriamo per noi, ma per loro, per i nostri figli ai quali non lasciamo che rovine.

Abbiamo avuto ottimi Maestri in tutti i tempi, che hanno indicato le vie da seguire, ma la maggior parte delle guide si è attardata sulle retrovie dell’egoismo, dell’ignoranza e della superstizione, per non parlare di coloro che hanno fatto di ogni tempio una bottega.

Una situazione propizia ai nemici del Bene per stravolgere ogni legge naturale ed impedire a quelle divine di essere praticate.

Il mio intento non è quello di demoralizzare alcuno sulla presente situazione, ma è un invito ad allertare quelle risorse sane del nostro territorio ad operare, con una lena mai messa in campo. per salvare il salvabile, con la consapevolezza che non mancherà loro tutto l’appoggio delle Schiere celesti.

Stiamo attraversando un momento di transizione molto delicato tra quello che siamo e quello che necessariamente dobbiamo diventare, prima che maggiori catastrofi si abbattano su questo pianeta.

I Poeti sono Profeti, essi non possono barare, trascrivono ciò ch’è loro dato, in ogni tempo, da meditare per prendere le giuste decisioni che rinfranchino i cuori e li rendano adoratori della Bellezza Suprema.

Se vivessimo in quest’adorazione continua non produrremmo che opere confacenti alla Sua grandezza, alla Sua magnificenza e onoreremmo ogni creatura con la stessa devozione e massimo rispetto.

Tutto ciò che sta avvelenando le menti e i cuori deve cessare, ogni prevaricazione deve cedere il passo alla gentilezza, all’amore per l’altro più che per se stessi.

Tutto questo non è difficile perché ogni uomo ha in se l’energia necessaria per operare questa trasformazione e rendere questo mondo confacente alle aspettative del suo legittimo Proprietario. Cominciamo nel piccolo, attorno a noi a diffondere amore per la vera conoscenza e se all’inizio sarà una prova continua, alla fine diventerà naturale.

Il nostro Autore ha 26 anni, le sue poesie sono un documento della rifrangenza del mondo con tutte le sue contraddizioni sulla sua giovinezza. Vi sono le cose che ha avuto e quelle che gli sono state negate e non vi è differenza tra gli agenti delle varie promesse.

I giovani sono così assetati di vita e facilmente bevono a tutte le fonti e vanno verso apparenti leggiadrie e credono a tutte le promesse, esorbitando in essi la speranza.

Essi, tuttavia, non sono degli sprovveduti, siamo noi che non abbiamo dato loro che pochi buoni esempi di correttezza, di lealtà, di spirito di sacrificio pur di mantenere la dignità e l’orgoglio di appartenere ad una minoranza, anziché far di tutto per essere aggiogati a masse di inconsapevoli.

Un giovane che, come il Nostro, scelga oggi, fra le tante sirene, la voce della propria coscienza è un prescelto, un dominatore capace di superare gli scogli delle false apparenze e tenere fisso lo sguardo su ciò che possa procacciare il bene di tutti.

Al Poeta è dato questo discernimento, questa chiarezza di visione che gli impedisce di ingannarsi e di ingannare, di ferirsi e di ferire, e gli permette di fare un passo indietro ogni volta che prenda una svista.

La Poesia dei giovani è portatrice di verità perch’é in grado di vedere l’attualità senza preconcetti, libera dai lacci delle tradizioni, portate avanti perché non ci si è inventati nulla di nuovo, e proiettati verso un oltre che può essere disegnato solo dalla loro pura immaginazione.

Purtroppo non tutti riescono a smascherare la realtà di cui sono prigionieri e le loro fresche, insostituibili energie che la vita ha provveduto al mondo per la sua salvezza, languono trascinati da falsi miti che sembrano offrire loro la salvezza da un mondo che non li soddisfi, anziché abilitarli al recupero dei veri valori.

Il futuro del mondo viene infiacchito, messo fuori uso a completo profitto di chi ne pianifica la distruzione.

La società deve accogliere con grande considerazione i giovani poeti, perché la Poesia li ha eletti a difensori del loro tempo, a medicina della destabilizzazione progressiva del senso più alto della vita.

Un loro verso è profumato di rugiada di un nuovo giorno, di incombenti aurore rosate, di celesti mattini di un’era incombente da sempre di pace e di amore, ma sempre rimandata.

Un poeta sarà un elevato educatore per i suoi figli, un compagno esemplare, un amico fedele, un cittadino esemplare in tutti i mondi di Dio.

Leggiamo la poesia dei giovani, essi vedono ciò che noi non possiamo decifrare, i loro occhi sono puntati sull’avvenire e i loro pensieri stanno costruendo un nuovo sistema di vita.

Anche se a volte sembrano allontanarsi troppo dai nostri schemi, stanno tracciando nuove vie che a noi non sarà dato di attraversare.

Essi sono il mondo di domani che noi aiuteremo a progredire dalla nostra postazione spirituale, ma le braccia loro basteranno a contenerlo e il loro cuore ad amarlo e condurlo a miglior fine.

Essi sono i figli che abbiamo generato per un nuovo giorno, per una nuova era, per un sentire più elevato perché si compia il destino del mondo, secondo l’intento della Poesia che regnerà sovrana nei dialoghi, nel pensieri, nelle piccole e nella grandi cose e l’unità di un sentire così elevato costituirà ciò che ancora non abbiamo raggiunto di quel che Dio ci ha riservato nella Sua infinita munificenza.

Ringraziamo ancora Francesco Pascale per averci emozionato con i suoi versi e ringraziamo il Cav. Giuseppe Barra, Presidente del Centro Culturale Studi Storici “Il Saggio”, che con l’aiuto dei suoi validi collaboratori, porta avanti un’impresa così altamente formativa, consentendo al pensiero poetico, di essere espresso, tramandato e divulgato, a testimonianza della fedeltà degli uomini alla ricerca del Bene e del Bello, nel nostro tempo.

Angela Furcas

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