Il suono della campana segno della vita

Si vive una navigazione poetica, in cui tanta è la voglia di scrivere, quanta quella di non leggere. Soltanto pochi trovano il tempo di ascoltare e di osservare gli altri. Personalmente, a novantatré anni, sono arrivato nel momento in cui mi trovo dinanzi ad una risma di carta, piena di segrete note che mi chiedono di essere raccolte in volume. Non dovrei. Perché la poesia è un’arte che va effettuata per dare un supporto di tecnica e di conoscenza di chi scrive. Ma, consapevolmente, non ne ho la forza. Né il talento. Anche se ho cercato, e cerco, sempre di conoscere grandi autori e vivere per arricchirmi del loro fascino, della loro poesia e del loro sommo bagaglio artistico. Ci sono riuscito? ... Non credo proprio! … Cionondimeno, vorrei lasciare in eredità qualcosa di mio a mia moglie, Caterina, ai miei figli Antonello e Roberto, ai miei nipoti Alessandro, Francesca e Luca, ai miei cari parenti, ai miei solidali ed affettuosi amici ed a quanti mi conoscono, per essere presente anche quando, Dio vorrà, le ali metterò per volare oltre i confini dell’infinito.

Affettuosamente
Mario R. Stabile

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