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Poesie d’amore e d’odio

Poesie d’amore e d’odio

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E’ emozionante lasciarsi avvolgere dalle atmosfere sensoriali di questo giovane Autore, che abbiamo già avuto modo di apprezzare nelle sue precedenti pubblicazioni.

Il suo lirismo è acqua e fuoco anche se intelletto e cuore sono in armonia e gli consentono un equilibrio che non disorienta il lettore, ma lo accompagna in un percorso comune alla maggior parte delle persone.

Da qui i rimandi e le sospensioni che generano un colloquio che gli dà la possibilità di interrogarsi e rispondersi universalizzando il proprio sentire.

E’ il cantare i propri tumulti interiori, l’estendere la voce oltre la finestra della propria anima ad attivare l’orecchio cosmico, per cui nessuno possa sentirsi più solo nel suo disagio esistenziale.

La poesia è capace di sublimare qualsiasi moto dell’anima per il solo fatto di volerlo trasmettere nel suo linguaggio particolare e non importa se alcuni ne identifichino ancora la validità nei cardini di una tecnica obsoleta.

La libera espressione dei propri sentimenti non viene favorita da canoni restrittivi, tutta l’opera dei mondi fatica a districarsi dal sorpassato in favore del nuovo, nell’ incessante corsa di rigenerazione, che mantiene ogni cosa in vita, poesia compresa, anzi ne è l’incipiente passo a rinominare le cose per creare nuova consapevolezza .

L’Arte necessita di libertà interiore ed esteriore perché nasce dal desiderio di riappropriazione degli spazi in dotazione all’anima nel suo ingresso in questa realtà, e l’opera dell’Artista è tanto più efficace, quanto più si discosta dai modelli espressivi precedenti anche se inizialmente l’hanno iniziato al linguaggio poetico.

Diceva Wilde che l’Arte è sovversiva e non prende l’imbeccata dalla vita vera.

Questo coraggio è espresso dall’Autore, che reduce dai “Racconti di villana gioventù” ha imparato a comparare la parola scritta con quella parlata per strada, dove la Poesia lo ha incontrato, una sera, in un bar.

La Poesia era in cerca di lui e aspettava di esaltarsi nel suo nuovo sentire, infatti il suo percorso scritturale è una continua verifica tra un sapere acquisito ed una sapienza innata.

La poesia lo disgiunge dai limiti acquisiti per proiettarlo in una visione che continua a slargarsi e ad estendere le sue attitudini speculative.

Ci sono sensazioni, ricordi e atmosfere che sgorgano dalla sua parte più vulnerabile e che si possono confidare solo ad un inerme foglio bianco, ma una volta deposte le spoglie del tormento è difficile liberarsene del tutto perche restano nella memoria dei posteri.

Dice un proverbio orientale che siamo padroni delle nostre parole finché non le proferiamo, ma una volta dette sono loro a divenire le nostre padrone.

Pur essendo la veste di rappresentazioni verbali del passato sono capaci di aprire scenari non meno efficaci di una performance teatrale dove però il lettore è l’unico spettatore a cui è indirizzata tutta l’opera.

Sicuramente, costui apprenderà che ha raggiunto una consapevolezza maggiore del suo esistere e, nello stesso tempo, delle contraddizioni apparenti e celate della comunicazione del pensiero, e riceverà un grande impulso alla riflessione.

Di conseguenza, cercherà vie alternative a pregressi indottrinamenti, e a far confluire immagini e parole nuove per esercitare nella sua vita il proprio esclusivo potere.

 L’esercizio della Poesia induce ad aprire porte, mai aperte per timore, sottomissione o falsa modestia , fattori che hanno contribuito ad estraniarci dalla nostra divinità, dono sacro ed imperdibile che ognuno racchiude nel proprio cuore.

 Un giovane come lui, di buona famiglia, di ottima educazione e di elevata cultura è in grado di scoprire connotazioni differenti dei vari aspetti della realtà.

I giovani vanno ascoltati e seguiti perché le loro visioni ed elaborazioni sono più prossime al futuro delle nostre fatiscenti considerazioni.

Il futuro è stringente e riduce all’essenziale la forma e lo spirito della parola per cui a Francesco Pascale può bastare un verso ad esprimere uno stato d’animo e suscitare l’indagine emotiva che lui ha contenuto o quando si arrende ad un sussulto per accedere a quella riserva esperienziale che sono i ricordi.

Certo di scrivere per fruitori futuri inarca il suo ponte verso una futura progenie pronta a coglierne il senso più intimo e vero che propizi l’immortalità della sua Poesia.

 

Angela Furcas

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