Poesia – Arte - Sogni

Nella pace agreste di Colliano, nell’Alta Valle del Sele, Carlo Fumo “produce” poesia: quindi è poeta: perché, stando all’etimologia, poesia è “creazione” e poeta chi  crea.

Ciò vale per chiunque scriva poesie, dal grande poeta che ricerchi nella storia della letteratura, alla signora del primo piano che scrive poesie sui tovagliolini quando altro non ha a portata di mano.

Carlo Fumo ha una sua via alla poesia: appassionato d’arte, lega le sue poesie ad opere d’arte per fermare, nero su bianco, le emozioni che esse gli generano. Le immagini che corredano questa pubblicazione quindi non hanno un significato meramente decorativo ma si legano alla poesia che è alla pagina accanto e che è matrice promotrice stimolatrice.

Nel Museo Poldi–Pezzoli di Milano è esposto un delizioso marmo di Lorenzo Bartolini, “la fiducia in Dio” rappresentata da una fanciulla nuda, rannicchiata, assorta. Il poeta Giuseppe Giusti fu conquistato da quell’immagine tanto che sentì il desiderio immediato, quando la vide, di fermare in versi la sua emozione. Il foglio autografo è esposto, nel museo, accanto alla statua ed ogni visitatore legge e poi riguarda l’opera con occhi nuovi.

È un po’ questa la strada seguita da Carlo Fumo che è, se non originale, certamente inconsueta.

A prescindere dalla genesi, dobbiamo guardare con simpatia ed interesse la produzione poetica recente di Fumo perché spesso si tratta di vera poesia.

Geremia Paraggio

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