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Il pensatore

Il pensatore

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Poche poesie...poche parole...tanta semplicità. E come affermava Charles Bukowski…, “la verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità”.

·    E’ tutto qui quello che mi ha colpito nelle poesie di Gaetano Calabrese…come egli abbia saputo, nella sua semplicità poetica, toccare, affermare e gridare tante verità.

Partire dal “fascino delle cose dimenticate” che “rinsalda passato e presente” nella sua prima poesia “Il filo della memoria”, per intraprendere un cammino attraverso pagine che ci faranno sfiorare argomenti duri come la guerra ma anche di speranza come la pace, sporchi come la corruzione ma anche sublimi come l’amore umano.

Un cammino che culminerà con la poesia “Sognando la pace” dove il poeta scrive: “Il delicato traino / dell’umana avventura / vive il senso / del proprio trovarsi / nel magico mondo /sognando la pace” parole delicate che rimbombano forti però, quasi sapessero di essere come un auspicio per chi le ha scritte e per chi le leggerà.

Non è facile trasmettere dal proprio cuore ad un altro cuore sentimenti così profondi con il solo ausilio di alcuni versi…Ma quando questo avviene…vuol dire che la poesia è entrata nell’animo di chi l’ha letta e vi ha soffiato dentro il suo dolore, la sua gioia, la sua speranza, tutto ciò che essa voleva dire.

E’ palese la profonda sofferenza di Gaetano alla visione della sua terra maltrattata, violentata e dimenticata da uomini disonesti, ma ecco pronta tra le righe la certezza del riscatto, della risalita… forse proprio in quel lupo nascosto dentro ogni irpino onesto che memore del suo passato è pronto a combattere per farla tornare agli antichi splendori.

 E in ultimo leggera e diffusa in tutte le pagine, tra un verso e l’altro, dentro ogni parola, racchiusa in tutte le lettere..., ecco che trapela forte e decisa la sua religiosità, il profondo legame con Dio, la sua devozione alla Madonna. E tutti questi sentimenti così contrastanti, forti e delicati, fanno parte di un uomo tutto di un pezzo… un uomo che è stato educato ai veri valori della vita. E sicuramente il merito è di quella donna a cui ha dedicato la splendida poesia “A mia madre” nella quale con voce di uomo, ma sogni di bimbo, egli scrive: “La calda voce.../ della ninna-nanna / rassicura il cammino / del crescere sani. / Nel tuo perdono / ritrovo la pace.” Ed in questi pochi versi vi è tutto. Il desiderio di tornare bambino ancora, per riascoltare una ninna-nanna rassicurante, la certezza dell’essere cresciuto sano grazie a colei che l’ha cullato e accompagnato nel suo cammino verso il divenire uomo, e la consapevolezza che ella ci sarà sempre e comunque in quel “perdono che porta pace”.

Ecco, questa è la poesia di Gaetano Calabrese… semplice… come lui.

Mi piace, perché anch’io lo sono!

Auguri Gaetano!

Possano queste tue poesie entrare nei cuori di tante persone, portarvi pace e restarci per sempre!

 

Vitina Paesano

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