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Sassi sul pelo Dell’Acqua

Sassi sul pelo Dell’Acqua

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Quando mi è stato proposto di scrivere la prefazione all’opera prima della poetessa Annamaria Cappuccio, Perdifumese di nascita e di sentimenti, devo confessare che già leggendo le prime pagine ero invasa dai profondi sentimenti che i suoi versi infondono.

Confrontarsi con delle poesie è sempre difficile, per il differente modo di sentire che ciascuno ha ma anche per il vissuto che ogni lettore si porta dietro. Però, essendo dello stesso paese ed avendo vissuto in parte le sue stesse emozioni, personalmente o tramite racconti di familiari, è stato facile immedesimarmi nei ricordi di un tempo passato, così come ha fatto l’autrice affidando alle poesie, e alla sicurezza dei ricordi che queste emanano, la sua esistenza apparentemente povera di affetti, ma ricca di sentimenti perduti.

Sassi sul pelo dell’acqua” è una raccolta di componimenti poetici, scritti in un arco di tempo che va dal 1950 ai giorni nostri in cui si alternano aspetti della quotidianità quali l’elogio della natura, la caducità della vita e della morte, il tema della lontananza e soprattutto l’amore quello universale, il più puro che sta alla base di tutto, che si ritrova nei ricordi di una tradizione, una pietra, un tramonto…un vecchietto di paese.

L’autrice non esita dunque a tuffarsi nel romanticismo con la leggerezza della messa a nudo dei sentimenti e peculiare è il modo in cui riesce a trasmettere le sue sensazioni e come riesce a materializzarle in segnali cromatici.

Annamaria Cappuccio aiuta il lettore a tornare indietro nel tempo, lo coinvolge nella lettura scorrevole e fresca dei suoi versi, lo assorbe tra le pagine, donandogli un ricordo semplice, genuino, così sapientemente descritto che la sua straordinaria capacità di osservazione, con la stessa freschezza e semplicità di un bambino, ci fa leggere la sua anima nelle sfumature più ricche e dense di poesia vera che i versi non sempre riescono a riportare con proprietà assoluta.

Spesso ho riletto certi passaggi per apprezzarne a fondo l’immediatezza espressiva delle parti in prosa che si affiancano alla complessità emotiva con cui Annamaria ci investe nelle sue composizioni in versi, sempre in grado di analizzare con lucidità i suoi ricordi molto vivi ed immediati e quello che di bello ancora c’è rimasto al “paese”. In quest’opera d’esordio l’autrice affronta argomenti come la lontananza, il desiderio, l’amicizia, ma anche altri aspetti della quotidianità, riuscendo a mettere su carta sentimenti sempre molto forti che colpiscono per la naturalezza con cui sono espressi. Ci fa dono di emozioni ed impressioni, imprimendoli a fuoco vivo sul foglio bianco, rendendoli immortali e salvandoli dallo sprofondare nell’oblio della dimenticanza. Penetranti i frammenti di riflessione personale in cui incanta e rasserena se stessa di fronte ad una semplice fontana o un muro di pietra. Annamaria concentra nelle sue pagine la malinconia, la solitudine, la tristezza, il bisogno di amare, la speranza della felicità, la disillusione, sentimenti che si alternano nei versi in un continuo saliscendi di emozioni.

Ma sono pagine particolarissime perché i ricordi introspettivi si intarsiano con travolgenti aneliti alla pace interiore, alla passione, alla ricerca della semplicità, del bello, l’autrice ritrova nelle poesie il suo bisogno di essere accolta, di purezza dell’animo, di ablazione dell’ipocrisia.

Le poesie sono scritte con un linguaggio diretto, risultando così chiare a tutti nel loro significato ma non per questo meno profonde. Descrivono la vita con le sue mille sfaccettature, con una delicatezza e, nello stesso tempo, un’intensità di sentimento poco comune.

Un libro che tranquillizza, dona pace e fa respirare il cuore, ricordandoci che la vita è fatta di cose semplici, e che sono proprio le cose semplici che ci gratificano di più.

Mi sono imbattuta con gioia in questa raccolta che è una scatola di bei ricordi che fanno così bene al cuore, ci aiutano a pensare con un po’ di nostalgia a quei tempi passati, senza dubbio con qualche problema di meno. Lascia nel lettore il sapore intenso del pane fatto in casa, il profumo dei prati in fiore in primavera, fa scoprire, appunto, la primavera nei nostri cuori, regalandoci la serenità che ci aiuta ad aprire la mente.

Veramente un ottimo lavoro e visto che Annamaria ha così tanta fresca fantasia e passione, mi auguro che questa pubblicazione sia solo l’inizio di un intenso e proficuo lavoro di componimento e che questa mia prefazione possa incoraggiarla nel suo cammino fornendole magari lo spunto o l’ispirazione per una nuova opera!

Perdifumo 7 Aprile 2015

 

Assessore del Comune di Perdifumo

avv. Stefania De Simone

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