Ora che ho trovato te

Percorrendo le opere poetiche di Santo Consoli, ci si rende conto della profonda speranza che alberga nel suo cuore e la immensa gioia che scaturisce dal ritrovamento di un sentimento estasiante che lo porta per cieli sconosciuti alla ricerca del suo essere e del profondo amore che lo lega alla persona  che fa parte del suo piccolo mondo ingigantito solo dall’ebbrezza del sentimento che non lo abbandona mai, quando ancora immerso nell’estasi della vita, il legame che inesorabilmente vive un’esistenza fatta di incertezze e di ricerche e di appagamenti estasianti.

Il suo apparire in un’enfasi dolcissimo ed eterno di un amore terreno senza fine e senza frontiere immerso nel suo profondo essere che non riceve sbiancamenti o sminuizioni, si colloca in un paradisiaco mondo dove l’eternità appare appena accennata.

L’affacciarsi alla finestra di un mondo ormai perduto e ritrovato solo negli occhi della sua immensa identità, anzi, si rafforza nel pensiero e lo rivede come se stesse in quegl’istanti percorrendo la sua visione senza apparire e senza scomparire. La sua amata, lo conforta e lo rafforza di un sentimento che non ha mai perduto la speranza di ritrovarsi immersa nella sua anima inquieta alla ricerca di una vita senza sprazzi di discontinuità o di incertezze.

Anche se la poetica di Santo Consoli lascia trasparire un sentimento ialino, il timore della perdita della sua felicità conquistata col suo amore, lascia trasparire una gigantesca ricerca di certezza nella sua esistenza e non così il suo apparire al mondo. Il ritrovamento nel ricordo indelebile dei momenti trascorsi e stanziati non lasciano interferire alcuna sensazione con il profondo sentimento che ancora incide il suo cuore stracolmo di  una passione per una vita che vive nella più profonda simbiosi con il suo essere e che rimane vivo dentro e non potrà, in alcuno modo essere cancellato o sversato nei profondi meandri del passato dove i ricordi scompaiono per non risalire in superficie e riemergere alla vita del conscio per volare verso l’infinito dove il tempo e lo spazio non rivestono più alcun significato.

Prof. Angelo Giarletta

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