Vuoto di vita

Le persone, con qualcosa in più, hanno fatto la storia, perché nel loro microcosmo è stata impiantata una Variabile.

I Costruttori della Genetica non fanno nulla a caso: noi siamo allevati da Mani esperte, per un fine che non possiamo neanche immaginare, ma che, certamente, non solo ci dà la vita, ma ce la preserva e ce la rende infinita. Per questa ragione dobbiamo essere sempre grati e superare qualsiasi disagio ce ne derivi, perché ciò che ci fa soffrire oggi è ciò che ci darà gioia domani.

Un giorno, sicuramente, la Scienza riuscirà a scoprire la ragione di queste Variabili, che oggi, solo i perspicaci possono riuscire ad intuire. L’Universo è un infinito ed inarrestabile progetto genetico e ciò che ai superficiali è impossibile capire, a quelli intuitivi è naturale accettare.

Di solito, si definiscono grandi, gli autori di gesta eclatanti, eppure coloro le cui forze interiori sono in equilibrio con quelle del cosmo, sono gli eroi silenziosi e riescono ad accettare, senza sforzo, certe realtà, inaccettabili per coloro che non sono interiormente informati sulle dinamiche attivate dalla Forza Vitale.

Ognuno di noi è scelto, per un ruolo particolare ed è necessario che non sprechiamo le nostre energie, quando ci accorgiamo di non essere stati uniformati alla massa, ma cercare di comprendere quello che vuole da noi Chi ci ha messi in una situazione anomala.

Quando gli uomini capiranno che “Tutte le cose sono di Dio” smetteranno di meravigliarsi o peggio di emarginare coloro sui quali il Creatore ha un progetto speciale.

Quanta felicità spegne nel mondo il pregiudizio; quante inutili e sconvenienti osservazioni disertano il rispetto che ognuno dovrebbe avere per l’altro; quanta ipocrisia si alimenta, nel ritenersi più degni agli occhi del mondo, mentre si avvelena il proprio intimo, al cospetto di Dio! “Criticare” - “Travestirsi” - “Città cattiva”.

Non c’è dubbio che ognuno abbia bisogno di tempi diversi, nell’elaborazione della realtà e che non tutti siano preparati alla comprensione immediata; ma se prima di parlare si meditasse e ci si attivasse a capire, prima di esprimere giudizi affrettati, col solo risultato di offendere la dignità altrui, si eviterebbero dei danni, a volte anche irreparabili. “Oh mondo, che m’insulti!” - “La sfortuna: Il mondo è un colore che non mi si addice…” - “La colpa che ho”-

Io sono e sarò sempre in difesa di chiunque, sia messo in difficoltà, per qualcosa che non ha scelto o anche per qualcosa che abbia scelto, perché la volontà di ogni persona va rispettata.

Quanto mi opprime il travaglio di quest’anima, così pura, così nobile, piegata al proprio destino come un’aerea betulla nel vento di un giorno diseguale, “Sono come pioggia”.

Mi sembra di udire il bisbigliare di voci sorelle in soccorso, provenire da ogni tempo e da ogni luogo per testimoniare la loro vicinanza e torna l’eco della voce di Saffo, che nella poesia “Dell’Incauto amore” ricordi per finezza espressiva.

 S’accosta al dolore di ognuno quello di tutte le cose, ingiustamente calpestate e gridi in “Ode al colombo”: “Non farti scacciare dall’odio di chi non riesce a volare” o “Chi di noi è l’erba spaventata al suolo?”, in “Foglie morte d’Agosto” o “Mercante di stelle” o il pianto inascoltato di un piccione morente o quello di un “Ignorato pensiero”: una piccola grande poesia che voglio riportare per intero perchè dice più delle mie parole:” S’è perso un pensiero, / dal mondo ignorato: / Viveva, straniero, / sul fondo ghiacciato / Se vien ritrovato, / poi datelo a me:/ci son già passato, / lo accetto com’è!”

L’indifferenza, ch’è mancanza di sensibilità, genera ogni attimo, in questo mondo, una coltre di separazione tra la terra e il cielo, per l’amore acerbo di tanti cuori che non vogliono maturare allo splendore del Sole della Vera Realtà, ma preferiscono gli anfratti lividi dove la luce si rifiuta di entrare. “Il mondo che conosco… è una finestra chiusa”- “Tu di me…non hai altro che un nome, che si perde e che cade nelle acque del fiume”.

E, tu, Roberta, campionessa di sensibilità e di intelligenza, stai conoscendo quanto vile sia chi è senza cuore e quanto inutile sia la sua vita! “La solitudine di un’anima gay” - “Niente è per sempre”.

Ma è meglio subire l’ingiustizia che esserne autori!

La sofferenza contribuisce alla formazione di mondi nuovi, così come il sole involgeva e attirava ogni cosa verso il suo centro per divenire fonte di vita, il tuo grande cuore è già partecipe di un destino simile, il tuo rovente dolore brucia le scorie di questa vita terrena, per tramutarla in vita eterna a favore di migliaia di esseri.

Coloro che ti spingono a questo, collaborano alla tua realizzazione e sono da compatire perché bruciano se stessi, affinchè tu possa risplendere.

Se capissero queste cose si guarderebbero bene dal favorirti in maniera così sfacciata, danneggiando se stessi, in maniera forse irreversibile.

Continua a cantare, Roberta, il tuo canto d’amore e di luce, astro in cammino verso un Cielo più alto, la tua attuale identità è funzionale al successo del tuo eterno divenire.

 Continua a vedere lo splendore delle piccole cose: “Ogni piccola cosa” e “Uccelletto che trastulli”- “La morte di Saffo”- “La morte di Tagore”.

Continua ad esercitare quella sottile vena ironica che la finezza della tua intelligenza ti consente: “Borseggiatore di coccole” - “Il quieto vivere” - “Ode alla molletta” - “L’addio di una vecchia cucina” - “Il gabinetto” - “Niente so di lei” - “Il primo saluto” - “Le domande” - “Di seconda mano” - “Lo stormo” - “I mostri” - “Ode allo spaghetto”.

L’amore negato che sembra essere la tua pena più grande è anche la tua fortuna perché non lo vedrai mai logorarsi, svanire, mutarsi e mostrare il suo lato oscuro. Nelle poesie “Le anime sole” c’è tanto spaesamento, eppure in “Ti aspettavo” mostri una tempra invidiabile e in “Aprimi” la costanza di chi non smette mai di sperare e “Povero amore” e “L’appuntamento” sono rassegnate visioni di giorni, che giungono a darti tregua.

La tua bella poesia: “Era solo mia” e “L’amor non è per me” mi hanno fatto ricordare le parole di Milan Kundera nel suo libro “l’Insostenibile leggerezza dell’essere: “Forse non siamo capaci di amare, proprio perché desideriamo essere amati, vale a dire vogliamo qualcosa dall’altro, invece di avvicinarci a lui senza pretese e volere solo la sua semplice presenza”.

Questo è l’amore che non può patire delusioni, che non genera sofferenze e che soprattutto non finisce mai, ma non può essere accettato a priori.

Questa raccolta, dedicata a tua nonna e a tuo padre, al ricordo dei tuoi insegnanti, alla Sig.ra Concetta Restagno che fanno parte della tua vita, ma anche a persone che sono entrate nella vita di tutti come Whitney Houston e Giacomo Leopardi è un doveroso tributo all’amore, all’amicizia e all’Arte, “La bellezza dei libri”.

Ho avuto l’onore di presentare il tuo primo libro e ho trovato in questo secondo testo una ricchezza più vasta, un coraggio accresciuto, una determinazione più forte, una varietà di argomenti più significativa, uno spiegamento di sensazioni più vario e una vitalità poetica arborescente.

Hai persino antichizzato qualche opera con preziosi arcaismi o affidato al ritmo incalzante dell’anafora il riproporsi del senso privilegiato, affermando uno stile variegato e multiforme, in continua espansione.

Mi ha commosso la lettera alla nonna e mi ha sorpreso la bellissima poesia “Questa donna”, dedicatami. Sono abituata a magnificare gli altri e quando ricevo dei tributi affettuosi, resto senza parole.

Grazie, Roberta, per tutto quello che sei, per la tua straordinaria sensibilità, la tua poetica ci scuote e ci fa riflettere e lascia un segno importante nella nostra vita e nella nostra società, che ha bisogno di prendere maggior coscienza e di cambiare le sue posizioni, riconoscendo ad ognuno la sacrosanta libertà di essere come è… e tu sei, onorabilmente, unica.

Dott.ssa Angela Furcas

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