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Secundis ventis

Secundis ventis

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Codice Prodotto: 00513
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La raccolta poetica “SECUNDIS VENTIS” comprende 102 liriche composte tra il 1976 e il 2017.
-Se la letteratura mira a far coincidere l’arte con la vita e a rappresentarla senza infingimenti;
-se il compito della poesia è quello di esprimere il senso della vita, di raffigurare l’indicibile e il suo linguaggio deve mirare a cogliere, come sostiene Hòlderlin l’”Essere uno con il tutto ciò che vive” esiste, sente e soffre, vale a dire l’essere inserito in una dimensione temporale e spirituale e “il suo nome è bellezza”;(1)
-se nel pensiero poetante, al di là della parola, contano anche il tono, l’intensità, la modulazione, il ritmo con cui le parole vengono scritte o pronunciate, e anche la musicalità delle parole, la passione e la personalità di chi scrive, appare evidente, quindi, che tutto quanto non può essere scritto... ma solo vagamente posto, come nei miei semplici versi, scritti liberi o rimati e variamente articolati secondo la struttura compositiva. Il desiderio prevalente che ha sorretto l’espressione poetica è stato quello di scrivere di vita, di fare il punto della situazione, vale a dire di dare una risposta al punto “dove si è”, di affrontare la voce interiore denunandola per ritrovare una me stessa talvolta smarrita.
Consapevole che per andare avanti bisogna guardare il cammino che si è percorso, per capire i condizionamenti, gli errori, i fili interrotti, le prove, le gioie e i traguardi raggiunti, nell’iter poetico si sono ricordate, non ancora cancellate nella memoria, le esperienze di un vissuto provato, ma che ha rafforzato il carattere e va apprezzato per la capacità delle rinunce, per il dolore delle perdite e per le responsabilità che si sono assunte nella vita... Tra i nuclei tematici presenti nella raccolta, come anche in altre già pubblicate, ho privilegiato lo sguardo rivolto in più direzioni:
-verso la riflessione: il senso della vita in rapporto all’”oltre”; la poesia, il sogno;
-verso l’interiorità: verso l’“IO”; verso i sentimenti;
-verso il passato (linea diacronica): (miti, ricordi) e verso il presente;
-verso lo spazio (linea sincronica): natura, cielo, acqua, mare.
Alcune liriche, come “Il mio infinito”, “Alla ricerca di me”, “I giorni vuoti”, “La vita da Bora a Zefiro” sono specchio di momenti di vita e l’“IO“ appare senza veli e senza infingimenti... I pensiero si è avvalso dell’intuizione e della sensibilità per rappresentare alcuni aspetti della realtà cercando di cogliere ciò che è al di là delle stesse per postulare una dimensione più alta dello spirito, quella dell’anima.
Nessuna cosa ci coinvolge piu di ciò che scaturisce dalle profonde motivazioni dell’anima. E il poeta ha un rapporto privilegiato con la sua anima, la cerca, l’indaga, la scruta, ne filtra i palpiti e le sfumature e, attraverso di essa, talvolta riesce attraverso il suo sentire a cogliere qualche barlume che lo collega all’“OLTRE”.

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