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DI-VERSI NEL CUORE

DI-VERSI NEL CUORE

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Diceva Stanislaw Jerzy Lec: “I poeti sono come i bambini: quando siedono ad una scrivania, non toccano terra coi piedi.”

Ed è proprio questa l’impressione che ho avuto leggendo le poesie del nostro autore.
Ogni poesia racchiude in sé lo spirito del fanciullino di Pascoli, in quanto Vito Gasparri riesce a meravigliarsi delle cose semplici e ad esprimersi con una schiettezza e una sincerità che solo i bambini possiedono. Attraverso la poetica, riesce ad ascoltare il fanciullino che è in lui, rendendo i componimenti leggiadri e teneri, come quello dedicato al padre o all’amore semplice e puro per una donna. La tenerezza raggiunge il culmine nella poesia dedicata alla nonna scomparsa di recente, dove con forza d’animo, le porge i suoi saluti, proseguendo il suo cammino serenamente. Leggendo le poesie ho notato una sorta di dualità artistica e morale, come se il poeta fosse in bilico fra il dolore esistenziale per un mondo che non va come vorrebbe e la speranza di sapere che esistono ancora sentimenti incontaminati quali l’amore, l’amicizia e la fratellanza. Temi attuali come l’omosessualità, la morte, la malattia, sono trattati con estrema delicatezza, come ad esempio in “l’amore non ha sesso” sviluppa una tematica fatta di estrema veridicità: la società che etichetta tutto e tutti ha posto dei limiti anche ai sentimenti sbagliando, poiché come scrive lo stesso poeta: “l’amore è un trono che fa sentire liberi e leggeri dalle turbolenti afflizioni umane”. L’intero libro ci riporta ad essere fanciulli nell’animo, riscoprendo i valori che oggi vanno scemando ma ci riporta anche ad un viaggio introspettivo dove recuperiamo la parte di noi più fragile e bisognosa d’affetto, poiché ogni essere umano cerca di essere accettato ed amato con i propri mostri. La scrittura sibillina ricorda i poeti maledetti che incompresi, rigettavano i valori della società vivendo nell’inferno delle proprie passioni. Così allo stesso modo Gasparri parla delle sue tribolazioni attraverso la lirica, rivelando la purezza del suo cuore. Malgrado egli tratti questioni angosciose e tristi, ritrova la serenità nell’infanzia in un semplice gesto o rifugiandosi nei ricordi. Leggete le poesie con il suo stesso spirito: ritroverete in voi quei sentimenti che ogni giorno nascondete al mondo e chissà, fra una parola e un’altra, pagina dopo pagina, una lacrima o un sorriso comparirà sul vostro viso, facendo vostro qualche verso. Del resto si sa, la poesia è universale e tocca gli animi... sono certa che anche queste lo faranno. Buona lettura.

Giovanna Iammucci

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