Il nottambulo e la falena

Chiunque si appresti a pubblicare un libro, in questo momento così difficile per la cultura, in cui si legge davvero poco la carta stampata e ancor meno i libri di poesia, compie un atto di coraggio e merita un plauso. Gaetano Napolitano è un giovane poeta emergente, che scopre, solo recentemente, di essere incline a cogliere quel fermo immagine che caratterizza la sensibilità di chi sa descriverlo in versi.

In pochi mesi, infatti, è riuscito a comporre un discreto numero di liriche, allenandosi ad interpretare la sua ispirazione, che trae ora, diversamente dal passato, concretezza dai suoi momenti di riflessione. Personalmente ho riscontrato nei suoi versi, stati d’animo che gli appartengono profondamente, soprattutto quando parla della madre scomparsa di recente, a lei, infatti, dedica questa sua prima raccolta, dal titolo “Il nottambulo e la falena” – per le Edizioni “Il Saggio”.

Da qui lo sfogo al suo dolore, iniziando a scrivere i suoi stati d’animo e tramutandoli in versi: “Flebile il respiro / s’affievoliscono i rintocchi del tempo / lacrime come pioggia scorrono”. E ancora: “Ho reso forte il mio animo / solo per accettare le pene del cuore” e poi “continuo a passo lento / a vederti in ogni alito di vento”. Altri momenti di intensa poesia li troviamo in: “Chiudo gli occhi / e sogno di camminare con te / m’incanalo nel sentiero / che porta alla luce / lo ritrovo dentro me / prima di andare per la mia strada”.

Un libro, questo, che si fa leggere tutto d’un fiato, in cui, solo un animo nobile riesce a creare tali versi, facendo emergere il poeta che è in lui. Ognuno di questi versi, diviene melodia per il lettore e percepito come un inno alla vita. Come ogni poeta, anche Gaetano trae ispirazione dalle piccole cose e i suoi versi sgorgano incessanti quando segue “il percorso dell’animo / tra fiori selvatici e mura diroccate / alla ricerca della serenità perduta” e vorrebbe “essere come le nuvole / sospinte dal vento/ che vagano nel cielo”, fino ad incrociare gli “occhi dove perdersi”.

Questo e tanto altro ancora si assaporerà tra le righe di ogni lirica, sapientemente composta con assoluta armonia di versi. “Il nottambulo e la falena” è l’unico libro della collana poetica “Il Quadrifoglio”, a non avere in copertina un fiore, pur conservando la caratteristica che la contraddistingue, adottando ugualmente in copertina un’opera pittorica.

Il poeta non si è limitato però alla sola copertina, ma ha voluto rendere omaggio ad altre sette pittrici, che hanno generosamente contribuito, con le loro opere, ad arricchire le sue liriche, rendendo questo libro un piccolo gioiello, da conservare fra i testi più ricercati della nostra libreria.

Lucia Gaeta

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