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Il sentiero degli innamorati – Quanno guardo ll’uocchie tuoie  (Antologia San Valentino) a cura di Lucia Gaeta e Stefania Russo
Il sentiero degli innamorati – Quanno guardo ll’uocchie tuoie  (Antologia San Valentino) a cura di Lucia Gaeta e Stefania Russo

Il sentiero degli innamorati – Quanno guardo ll’uocchie tuoie (Antologia San Valentino) a cura di Lucia Gaeta e Stefania Russo

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Sembrava, a ragion veduta, una sfida ancora più grande ripetere l’esperienza e organizzare la seconda edizione del Premio San Valentino, cercando naturalmente di fare ancor meglio dello scorso anno.

Il giudizio generale, considerando che si trattò di una prima esperienza, fu più che soddisfacente, nonostante le difficoltà che un progetto così ambizioso comportava. A pochi giorni da San Valentino ed esaminando il tutto assieme a Lello Marino, mio compagno di vita e di avventura, direi che siamo riusciti a superare di gran lunga le nostre aspettative. Ed è con grande orgoglio che presento questa seconda edizione dell’Antologia legata al Premio San Valentino. Come Cupido col suo arco mira dritto al cuore degli innamorati, allo stesso modo, anche noi abbiamo fatto centro nel cuore di poeti ed artisti che in tanti hanno aderito alla nostra iniziativa, creando una bella energia intorno a noi. Un progetto che vede sempre più persone coinvolte ed un crescente entusiasmo in tutte loro. Corre l’obbligo, oltre che il piacere, di ringraziare lo staff organizzativo e soprattutto la giuria del premio, in parte rinnovata e ancor più rinforzata, di questa seconda edizione che ci ha nuovamente onorato della sua preziosissima collaborazione; il suo giudizio, a nostro avviso, è stato equo, concorde e fortificato dalla media algebrica dei voti di tutti i componenti. Di nuovo grazie per aver fatto vincere ancora una volta la poesia e la voglia di elevarla culturalmente. Quando si parla d’Amore, in un’era dove tutto sembra non aver senso e troppo spesso scadere in pura retorica, si rende sempre più necessario alimentare la speranza e la fiducia nell’Amore “onnipotente”, quello che smuove le montagne e il nostro è un tentativo di stimolare, attraverso i versi, anche i cuori meno sensibili, riportando così alla mente di tutti i sentimenti che da sempre provano gli innamorati di ogni epoca, anche la nostra. Le numerosissime adesioni pervenuteci dal nord al sud dell’Italia ed eccezionalmente anche alcuni componimenti dal lontano Canada sono la conferma che, fortunatamente, c’è ancora tanta voglia di parlare d’Amore, che ancora ci si innamora, che ancora si Ama!

In questa seconda edizione, ad arricchire ed impreziosire i sentimenti in versi, si aggiungono anche i colori delle tele e i disegni d’autore sul tema.

Infatti, da quest’anno, abbiamo introdotto una vera e propria competizione, anche nell’ambito della pittura dedicata agli innamorati, per sottolineare e dare sempre maggiore risalto al fatto che l’arte, al pari della poesia, non può e non vuole prescindere da questo nobile sentimento. Il loro contributo conferisce un’impronta forte, decisa e spaziando con la fantasia, ci regala una sinergia di arte poetica ed emozioni visive. Anche quest’anno, l’antologia del Premio San Valentino non poteva non rientrare nel progetto del Centro Culturale Studi Storici “Il Saggio” che ormai, da quasi un trentennio, grazie al mirabile impegno del Cav. Peppe Barra, promuove costantemente iniziative culturali nel meridione. Anche grazie al suo impegno quest’antologia è divenuta, così, un preziosissimo scrigno, da qualsiasi lato si decida di aprirla, sprigiona una forza tale da travolgere il lettore fin dai primi versi, facendosi sorseggiare come nutrimento dell’anima. Le due cover, oltre alle migliori immagini degli artisti concorrenti, rubano il titolo di due poesie del concorso e due brevi componimenti sposano le immagini con la poesia, sintetizzando il contenuto delle due sezioni lingua e vernacolo. Un plauso, quindi, ad ogni singolo poeta ed artista, che mettendo a nudo la propria anima, ci ha rivelato un passaggio segreto nei suoi sentimenti, con versi o immagini. Un’emozione unica è stata per me avere il privilegio di entrare nel cuore dei concorrenti, leggendoli per prima ed attingere da ognuno un pezzettino, per farne tesoro. Questa pubblicazione è come un medicamento dell’anima, pillole salvavita da tenere sempre a portata di mano per quei momenti in cui ci si sente soli, bisognosi di coccole o, più semplicemente quando si ha voglia di sognare, regalando nuove emozioni alle nostre giornate grigie per ri-colorarle coi toni vivi dell’arcobaleno.

Buona lettura!

 

U

 

sare i vari dialetti della costellazione letteraria italiana non è un modo povero di comporre versi o testi in prosa. Tutt’altro. La produzione dialettale è una delle due facce della letteratura italiana ed è ricca di opere letterarie importanti. In dialetto si sono espressi grandi autori, quali Goldoni, Porta, Belli, Camilletti, Gadda e i nostri Totò, De Filippo, Viviani, Di Giacomo e… e qui l’elenco non finirebbe mai!

La scelta di scrivere in dialetto crea degli spazi di maggiore libertà e di più ampio gioco linguistico, perché è la lingua prima, spontanea, di una comunità che si riconosce tale legata a un luogo; ricca di sfumature e di espressioni estemporanee vive e forti, perché si scrive utilizzando la stessa lingua con la quale si pensa; la lingua di tutti i giorni che tutti, colti o meno colti, conoscono nei minimi dettagli per l’uso quotidiano che se ne fa fin dalla nascita. Il dialetto napoletano è tra i più conosciuti sia in Italia sia oltre i confini nazionali grazie anche alla canzone del repertorio classico partenopeo, soprattutto per l’alto grado di pathos, di emozionalità, di coinvolgimento, di passione, di forte sentimento che riesce a trasmettere.

Ed oggi non c’è artista che non abbia inserito nel proprio repertorio canzoni napoletane, a testimonianza dell’apprezzamento della musicalità e della freschezza di tale lingua. Esperti di dialettologia, pur apprezzando le opere in vernacolo, giudicandole “anima” del popolo, spesso sottolineano il rischio che esse possano rimanere sconosciute perché molto localizzata è la produzione letteraria dialettale.

Per fortuna i Concorsi di Poesia e Narrativa degni di questo nome offrono ampio spazio al vernacolo, diventando così essi stessi testimoni e strumenti di divulgazione della coscienza dialettale e di rafforzamento della conoscenza della lingua locale.

Anche la seconda edizione del Premio San Valentino ha registrato la partecipazione di numerosi poeti che hanno utilizzato il dialetto per la loro performance artistica, offrendo ben 25 poesie al vaglio della giuria. E già questa è azione degna di apprezzamento e meritevole di elogi e riconoscimenti, al di là della classifica.

Io come giurato e Presidente della sezione in Vernacolo ho letto con molto piacere le opere pervenute ed ho gustato, pur nei limiti delle conoscenze specifiche, la freschezza dei versi e la passione con la quale gli autori hanno provato a trasmettere emozioni.

Per me il dialetto sta ri-diventando voce privilegiata della poesia ed in questa evoluzione della mia attività artistica lo sto preferendo alla lingua italiana, privilegiandolo anche nella produzione in prosa di testi teatrali.

Per chiudere vi offro in lettura questi versi.

Prof. Carmine Montella

(Presidente di giuria Sezione Vernacolo)

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