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Ricordando Eboli, Infanzia e Giovinezza

Ricordando Eboli, Infanzia e Giovinezza

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Rispuntano dal passato vecchi ricordi… sprazzi di vita quotidiana… scene di semplici birichinate… racconti di innocente voglia di vivere in un periodo a cavallo tra la guerra e gli anni sessanta. Virginia è la “Pippi Calzelunghe” di Corso Garibaldi, che riusciva a trovare nel contesto in cui viveva, il modo di divertirsi, senza menzionare mai un giocattolo…ma solo il rapporto con le persone e con la sua Eboli. E si divertiva!!!!

Al contrario di oggi, tempo in cui i nostri figli hanno le camerette zeppe di giocattoli costosi per l’assurda corsa “a chi ten e cchiù”, senza poi neanche divertirsi… perché appena l’hanno avuto, perdono ogni interesse verso quel gioco, proprio perché hanno troppo. I bimbi di oggi non proveranno mai la gioia del giorno antecedente all’arrivo della Befana, con gli occhi al cielo da dietro i vetri delle finestre per spiare il suo arrivo, finché il sonno non ci abbracciava.

Virginia, invece, la sua infanzia la ricorda bene e ci ha regalato una breve ma intensa condivisione con essa, donandoci qualche attimo di spensierata lettura.

Un’infanzia vissuta per strada… dove tutto si svolgeva come in un grade set cinematografico, pieno di personaggi che nella loro semplicità avevano una ricchezza di arte, mestiere, saggezza… andata persa per sempre.

Virginia, un piccolo pezzettino di una famiglia numerosa. Fratelli e sorelle con i quali divideva le risate, le birichinate, i pomeriggi al cinema, e sicuramente la cameretta perché prima si dormiva tutti insieme. Oggi ogni figlio ha una sua stanza, un suo PC davanti al quale trascorre buona parte del suo tempo. E con questo modo di crescere si perde il meglio dell’infanzia… dello stare insieme tutti in una stanza… delle chiacchierate notturne a luci spente… delle tirate di cuscini in piena notte… del dividere e condividere tutto mentre si cresceva e da bambini si diventava uomini e donne.

Virginia… che nonostante la vita l’abbia condotta lontano da Eboli, continua a portare la città natia nel cuore perché qui ha lasciato i ricordi più belli e significativi della sua infanzia.

Ricordi che la sua penna ha fermato per sempre sulla carta per farli rivivere a chi, come te che leggi, ama Eboli… la sua storia… le sue strade… i suoi vicoli… a chi, nonostante gli anni, conserva per Eboli un rapporto quasi ancestrale fatto di malinconica nostalgia che accompagna l’ebolitano puro fino alla fine dei suoi giorni.

Vitina Paesano

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