Vivere la natura

Ho conosciuto Paolo nel maggio del 2007, al termine di una mia visita guidata alla Basilica Pontificia di San Gennaro ad Antignano, nel cuore dell’antico borgo collinare di Napoli.

Mi colpì la determinazione con cui mi propose di realizzare, insieme, una guida alla mostra organizzata dai suoi amici artigiani nel cortile di un vecchio edificio dismesso del Pallonetto di Santa Chiara.

Eravamo distanti mille anni luce: io nella turris eburnea di docente e di filologo, lui dimidiato tra la nostalgia del proprio vissuto di operaio e delegato di fabbrica e le poche luci e molte ombre di impiegato nel Distretto Militare di Napoli.

Ci accomunava, però, l’utopia, il sogno di vivere in un mondo migliore, di realizzare il bene comune insieme a uomini e alle donne di buona volontà.

Per anni abbiamo messo in cantiere iniziative sociali e culturali in sintonia e sinergia con preti di strada, artigiani, dirigenti scolastici, docenti, uomini e donne con le stellette, testimoni del volto umano del nostro Esercito.

Da quasi un anno Paolo, terminato il suo lavoro, ha raggiunto Salento, il borgo – nido del suo edenico, amato Cilento.

Un irriducibile ulisseismo l’ha fatto approdare dove sogna di realizzare con nuovi amici, un esempio virtuoso, comunitario, di ecologia integrata.

Con lui non esistono mezze misure: o lo si respinge o lo si affianca. Sono sicuro che la lettura di questa sincera e sofferta autobiografia farà entrare in empatia con Paolo, il sognatore, come me, di un mondo più giusto ed umano.

Ennio Aloja

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