La mia vita

Appoggiando lo sguardo sul volumetto con l’anima scrutatrice, non si può che condividere una vita ricca di sofferenza interiore ed esteriorizzata con questo scritto completamente autobiografico.

Se non si entra nella mente dello scrittore, non si può comprendere lo spirito dell’autore che ha messo a nudo il suo essere e lo ha sbriciolato in queste pagine ricche di colpi di scena che si sono avvicendati lungo il percorso tortuoso e mai dritto della sua esistenza.

Sullo scritto dell’autore di questa storia vissuta nella pienezza di una tormentata esistenza, dove la vita di sacrifici e di stenti e di mortificazioni, oltre alla patologia che ha colpito la sua persona, ha posto al centro del suo vivere l’amore.

Le vicissitudini che hanno costellato le sue continue vicende che potevano significare una esistenza felice, non hanno fatto altro che ammorbidire le sue pene ponendolo al centro dell’interesse costante di un sentimento che ha elargito al mondo e che non si è mai stancato di donare anche quando gli veniva voglia di piangere e di abbandonare tutto e vivere la sua vita secondo la dirittura morale che il percorso ricco di ostacoli gli permetteva. Invece, ha continuato a vivere nella pienezza delle sue variegate situazioni stringendo i denti e andando avanti per la sua strada.

Scorrere le pagine con animo distaccato diventa quasi impossibile. Lo scritto ti attrae e di prende tanto che non si riesce in alcun modo a starne fuori dalla storia. Il lettore non può far altro che partecipare e non marginalmente alla vita dell’autore, tanto da entrarne a far parte e a viverla in prima persona come chi assiste come co-protagonista e accompagnare Antonio nelle sue avventure e condividerle anche, e perché no! con la tristezza alternata all’allegrezza nel cuore.

La narrazione ricca di momenti descritti in modo giornalistico, oserei dire, senza tralasciare anche le sensazioni vissute, momento per momento, che si sono avvicendati in un turbinoso ambiente senza trovare mai una collocazione ben definita.

Le mortificazioni subite non consentono altro sentimento che rabbia nei confronti di chi voleva sottomettere l’uomo alle sue mire e farlo partecipe, contro la sua volontà, alla soddisfazione dei suoi interessi senza tener conto dei desideri di vita che si snocciolano all’interno della nostra mente in un sussulto continuo e ribelle che ci fa guardare lontano dal nostro naso per spaziare in panorami stupendi e ricchi di soddisfazioni personali.

L’autore con minuzie di particolari, ci ha accompagnati lungo il percorso della sua esistenza, senza mai abbandonarsi ad abbattimenti e a scoramenti, come sarebbe stato logico che accadesse.

I ricordi in queste pagine emergono nitide e sembrano quasi essere state scritte come un diario, giorno dopo giorno, senza tralasciare il più piccolo particolare che ha insaporito la sua esistenza.

Pur avendo vissuto una vita di sacrifici, di stenti e mortificazioni di ogni genere, Antonio Caccavo esce dal letargo fatto di impoverimento dell’anima per arricchirsi oltremodo e spingere nel burrone dell’indifferenza la sua carne e far emergere il suo spirito combattivo e ribelle oltre i confini del mondo che lo circonda e lo agguanta con le sue spire sublimi.

Angelo Giiarletta

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