Iridi di luna. Saggio sulla figura femminile

Saggio sulla figura femminile

L’immagine femminile, come è noto, rappresenta il fondamento etico, il richiamo alla bellezza, il fascino, la spiritualità, l'invisibile del sogno, cioè quell'”Eterno Femminino” che è sempre esistito e che, quando si svela, diventa poesia.

“IRIDI DI LUNA” è il titolo apposto alla copertina del mio nuovo lavoro che si presenta come ricerca. Ho scelto la luna, simbolo di vita, di ciclicità, di trasformazioni delle emozioni, per le corrispondenze del suo volto mutevole con quello della donna.

Attraverso una asciutta tecnica narrativa, il vasto repertorio dei miti, che il mondo greco ci consegna, fornisce indicazioni per riflettere su come si sia evoluto il femminile nel corso del tempo e nell’immaginario collettivo, attivando schemi e strutture stereotipate. Le visioni acute ed illuminanti di alcuni scrittori e filosofi (Mircea Eliade, Francesco Aspesi, Aby Warburg, Giorgio Agamben, Susanna Mati, Didi-Huberman) aiutano a comprenderne le ambivalenze, la natura composita e le metamorfosi verificatisi nel tempo nel mondo interiore della donna.

Warburg si chiede nell’analisi - di Ninfa - quale sia stato il cammino nel Pantheon del tempo, del vento, del panneggio, del lutto e del desiderio. E ancora quale sia lo scopo del loro passo danzante; dove si debba collocare la loro grazia. Inutili sembrano questi quesiti - asserisce Didi-Huberman - in quanto “Ninfa” appare sempre presente allo sguardo e questa apparizione svela un eterno ritorno.

Così l’immagine della ninfa, volubile, capricciosa, inizialmente è apparsa collegata prima al cielo e alla natura, poi, dopo la parentesi del revival della luce della ninfa nel Rinascimento, soprattutto nell’arte, si è verificata la sua caduta solo nella materia, specie in epoca moderna. Ciò ha determinato, con la caduta del velo e del drappeggio, una ninfa spoglia, nuda del suo fascino e negli esseri umani ha acuito quel velo di nostalgia nel recuperarne la memoria.

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