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L’assenza del turismo in Olevano sul Tusciano: Perché?. Proposta per il turismo dal Comitato “Olevano dei Diritti”

L’assenza del turismo in Olevano sul Tusciano: Perché?. Proposta per il turismo dal Comitato “Olevano dei Diritti”

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Beata te, Olevano, per l’Amore che ti porta Vittorio Campagna!

“A chi molto avrà amato, molto sarà perdonato” Una Voce autorevole in campo spirituale ha pronunciato queste parole.

 Eppure pochi non guardano all’amore dato o ricevuto prima di giudicare e di condannare.

In molti modi si può essere ingrati verso l’Amore, che non è appannaggio di qualcuno , ma una forza che investe la Creazione con una volontà propria.

Vittorio Campagna ha mostrato di essere onorevole suddito di questo Amore che tende a preservare, a custodire, a venerare quanto esso ha rivelato al mondo della materia, perché attraverso il suo palesarsi crescessero la fede e le virtù nelle comunità degli uomini.

Perché fermarsi al risentimento, quando egli ha fatto della veridicità storica la causa della sua vita, per quanto riguarda gli antichi luoghi sacri di Olevano sul Tusciano?

E’ ammirevole quanto abbia a cuore la preziosità di questo lascito ed intenda accrescerne il potere di attrazione perché le radici della fede e tutto ciò che le si connette abbiano la giusta visibilità.

E’ la riverenza verso il sacro che vien meno giorno dopo giorno e anche i luoghi sacri vengono visitati quasi alla stregua di altre testimonianze litiche del passato.

E’ giusto che a questi luoghi venga restituita l’anima e rivestiti della dignità che meritano. Quante opere sono state fatte in onore del Divino! Tutte dovrebbero essere visibili o almeno in parte, perchè hanno tracciato il cammino spirituale dell’uomo.

Si può cambiare idea o religione, ma non lasciare che le testimonianze vengano distrutte, perché una sola è la Religione: quel complesso di regole e di leggi che si evolve secondo la maturità delle genti.

Ognuno ha la propria religione e se si comportasse secondo le sue regole raggiungerebbe la santità, quindi non bisogna lasciare che queste scuole divine, ognuna con le proprie caratteristiche, diventi preda di incurie tali da far vergognare i proseliti dinanzi ai visitatori, che cercano tracce del destino spirituale del mondo per trarne conforto e ispirazione.

C’è una preghiera orientale che sarebbe bello recitare in un qualsiasi luogo sacro: “Benedetto il sito e la casa e il luogo e la città e il cuore e la montagna e il rifugio e la caverna e la valle e la terra e il mare e l’isola e il prato dov’è stato fatto cenno di Dio e la Sua lode è stata innalzata”.

L’opera di Vittorio Campagna porta all’attenzione dell’uomo, così distratto da questi temi, l’importanza di dedicare onori ed oneri a profitto delle testimonianze spirituali.

I giovani non sono interessati a stancare le loro gambe per raggiungere i luoghi sacri, essi sono il risultato dell’affievolirsi della fede nelle famiglie e del cambiamento delle loro abitudini, corroborato anche dall’incuria di questi poli di attrazione dello spirito.

L’uomo, a qualsiasi latitudine e religione appartenga ha bisogno di Dio, delle Sue Leggi, della Sua ispirazione e protezione continua e ogni cosa che riporti a Lui deve essere linda, dignitosa e bella da vedere e causare stupore perché fatta in onore del Re dell’Universo.

E’ Lui la nostra origine e il fine della nostra esistenza e nella caparbietà di Vittorio Campagna si sente questo riguardo a tutto ciò che concerne la Creazione in divenire dal momento del FIAT.

La precisione che reclama è per la magnificazione dei sensi accordatici affinchè non falliscano la prova di un loro corretto uso, più vicino possibile alla perfezione.

Egli ricorda che dovremo rendere conto di ogni parola in più o in meno nell’esercizio delle nostre mansioni come Suoi collaboratori.

Perché uno storico così coscienzioso e diligente deve essere riprovato? Sta facendo ciò che gli detta la sua coscienza adamantina. In lui non vi è che amore per il suo paese e l’orgoglio dei sacri resti.

Non è forse per un sentire comune che si batte, non è forse di tutti il paese di sacre ed onorate tradizioni?

Non sono forse gli antenati sepolti nella stessa terra e non gridano dalla polvere l’amore e la nostalgia per essa ed i suoi luoghi sacri dove hanno espresso le loro istanze più accorate?

Avesse ogni luogo un Vittorio Campagna! Non è chi lascia correre e lascia andare che sprona l’evoluzione , ma chi diventa scomodo ed ossessivo. In tutti i tempi le persone come lui sono state criticate e malviste perché le coscienze non amano essere risvegliate, ma giacere nel loro dormiveglia.

 Io spero che le differenze di visione vengano appianate e che prevalga l‘ammirazione per quest’Autore così impegnato e capillare nelle sue ricerche, nelle quali sta spendendo il resto della sua vita e delle sue sostanze.

E’ uno di voi ed è per voi che si espone e per la Verità che merita di attraversare indenne i secoli, cosa ch’è diventata il nobile scopo della sua esistenza.

 

Angela Furcas

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