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La Montagna che parla. La Madonna del Granato sul Monte Calpazio-Capaccio (SA)

La Montagna che parla. La Madonna del Granato sul Monte Calpazio-Capaccio (SA)

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Nel 2012, dopo anni di ricerche archivistiche e bibliografiche, pubblicai il mio libro “La chiese nella Piana del Sele” (edito dal Centro Culturale Studi Storici). Lavoro che è stato molto apprezzato perché è una raccolta di notizie su tutte le chiese nella Piana del Sele, sia quelle esistenti che quelle scomparse. Il nostro territorio è stato ricco di religiosità e questo ce lo testimoniano i tanti templi che sono presenti ed a seguire anche il battistero alla Maida. Di una forte presenza di religiosità vi sono prove e testimonianze dai tempi più remoti fino ad arrivare ad Hera Argiva per poi trasferire lo stesso culto alla Madonna del Granato. Nel mio lavoro sicuramente qualche chiesa della Piana è stata omessa perché mi era ignota.

Tra le tante chiese è riportata anche la chiesa della Madonna del Granato.

Devo dire il vero: su detta chiesa mi approntai a fare delle ricerche bibliografiche ma trovai poco e con fatica. Poco tempo dopo la pubblicazione del mio lavoro sulle chiese della Piana, mi trovai tra le mani il lavoro inedito (proprio il presente testo) di Gaetano Puca, storico caputaquense. Lui aveva partecipato ad un nostro concorso di libri, con esattezza al VI, denominato: Concorso di libri editi ed inediti “Il Saggio”.

Per la cronaca questo libro si è classificato al terzo posto ma per la mia visione di storico è come se si fosse classificato al podio più alto perché parla proprio di un argomento che mi è caro.

In verità non m’ affascina solo la parte che tratta la religiosità, ma anche l’esposizione storiografica che l’autore ha saputo presentare al lettore. Il lavoro è ricco di note esplicative, senza tralasciare la parte fotografica e la vasta bibliografia. Interessante non è solo tutto il testo, ma anche le due Appendici.

Gaetano Puca non è un autore nuovo, tantissimi sono i suoi lavori. Di pubblicazioni a sua firma se ne trovano numerosissime e su disparati argomenti. Credo che con il presente libro si aprirà un varco di vasto interesse in quanto le notizie riportate coinvolgono non solo Capaccio ma anche altri territori. Infatti in esso si narra di moltissimi personaggi legati alla Cattedrale capaccese, quali Vescovi, sacerdoti ed altri ancora.

Ricordiamo che il Santuario di Santa Maria del Granato è stato, nei tempi passati, anche sede vescovile. Tant’è che l’antica Diocesi di “Paestum” fu denominata, nel XII secolo, di “Capaccio”, anche se il Vescovo pestano già ufficiava nella Cattedrale del Granato. Nel 1851, la sede fu trasferita a Vallo (della Lucania) con la denominazione “Capaccio-Vallo” ed indi “Vallo della Lucania”.

Se questo lavoro lo avessi avuto tra le mani un po’ di tempo fa, certamente il mio libro citato in precedenza sarebbe stato molto più ricco, anche perché ho considerato la chiesa del “Granato”, la regina delle chiese della Piana del Sele.

Concludendo questa breve presentazione posso affermare che Gaetano Puca non presenta solo un lavoro ben strutturato che riguarda il Santuario della Madonna del Granato, ma dando alla luce questo libro, mette in risalto lo splendore religioso che con l’evoluzione del tempo si è avuto nella Piana dai pagani di Hera Argiva al cattolicesimo passando per il “Granato” e giungendo fino ai nostri giorni.

 

Cav. Giuseppe Barra

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