Il Novecento in Italia. Le nostre storie di guerra – V edizione

Siamo davvero soddisfatti di essere arrivati alla quinta edizione de “Il Novecento in Italia - Le nostre storie di guerra”.

Abbiamo iniziato questo cammino, alla ricerca di testimonianze sulla partecipazione diretta dei molti cilentani alla Grande guerra (1915-1918) e alla Seconda guerra mondiale (1940-1945), ma desideravamo anche percorrere la strada dei ricordi dei familiari dei giovani militari partiti per i diversi fronti di guerra, rimasti a casa ad attendere, con ansia e speranza il loro ritorno.

È così che ci siamo imbattuti in testimonianze, che ci hanno offerto delle sentite e particolareggiate ricostruzioni della vita quotidiana di quell’epoca e ci hanno mostrato, con crudezza, la povertà in cui versava la maggioranza delle famiglie cilentane, che svolgevano umili e pesanti lavori e che, a causa della guerra, soffrivano anche la fame, ma quello che ci ha colpito, profondamente, nelle storie raccolte è la grande forza e la grande solidarietà che regnava nei nostri paesi, nonostante la miseria e le privazioni.

Possiamo affermare che questo nostro, non facile impegno, ci ha permesso di entrare in contatto con meravigliosi esseri umani, che ci hanno aperto, con generosità, il loro scrigno dei ricordi e le loro case. Abbiamo percorso molti chilometri, in questo meraviglioso territorio, che vi assicuriamo, è più grande e variegato di quanto si possa immaginare, ma siamo tornati a casa con un bottino inestimabile di umanità.

Queste nostre pubblicazioni hanno l’unico scopo di divulgare, far conoscere e dare voce alle dolorose e difficili vicende di persone, che hanno sacrificato la loro gioventù e, a volte, anche la vita, per gli ideali della Patria e della libertà, anche su fronti opposti e saremmo, veramente, felici che chiunque sia interessato a pubblicare le storie raccolte dalla nostra associazione, fosse così cortese e corretto da citare la fonte. Questo sarebbe un modo davvero giusto e equo di ripagare il nostro meraviglioso impegno.

Viviamo una contemporaneità molto difficile e controversa. Sembra che la “Storia” non abbia insegnato nulla, perché da troppe parti si levano parole di odio e di violenza, non giustificate e non giustificabili. C’è da sperare che le coscienze sane alzino la loro voce in nome di una pace duratura, non contraddistinta da rigurgiti di odio razziale e di millantate supremazie…

Buona lettura!

Il Presidente

Angelo Niglio

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