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Soprannomi Ebolitani

Soprannomi Ebolitani

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Questo opuscolo nasce dall’esigenza di far conoscere quello che gli ebolitani hanno scritto nella pagina “Eboli nella Storia”, il diario degli ebolitani ospitato nel famoso social network “Facebook”.

Sono proprio tantissimi gli argomenti trattati nella pagina, ma quello che ci ha interessato di più, per il momento, sono i post inseriti sull’argomento dei sui “Soprannomi ebolitani”. Tutto è nato da un post inserito nella mia bacheca personale da Raffaele Giudice, dove mi chiede se sono interessato a pubblicare su “Eboli nella Storia” una lista di soprannomi scritti a suo tempo dallo zio. Non ho fatto altro che inserire questi “scangianomi” come si dice a Eboli, e sono pervenuti tantissimi messaggi dove ognuno scriveva un elenco di soprannomi conosciuti o ricordati, e tantissime persone hanno affiancato questi soprannomi direttamente alla loro famiglia o ad una persona in particolare, e ne hanno spiegato anche il significato.

Rossana Vecchio a proposito dei soprannomi ebolitani ci scrive: “Parlando di soprannomi, è chiaro che in molti di essi ci fosse l’intenzione di mettere in evidenza particolarità fisiche, tic, abitudini o manie, ma soltanto in rari casi c’era il desiderio di infierire sul destinatario del soprannome. Il rapporto tra le persone, allora, era assai meno conflittuale e complicato di quanto non accada oggi. Si cresceva insieme, giocando, litigando e facendo la pace senza rancore e si accettava anche il bonario “sfottò” di un soprannome non proprio edificante. Tanto per farti un esempio Cazzillo era il padrone di un’osteria al corso Garibaldi ma non ricordo nessuno che ridesse di lui e del suo soprannome: molti non conoscevano il suo cognome, ma le sue “gliummarelle” erano conosciutissime ed apprezzate. Erano tempi in cui il benessere era ancora una speranza ma io ricordo persone meno nevrotiche ed assai più disponibili al rapporto umano, ed in tutto questo c’era posto anche per i soprannomi, che ti facevano conoscere da tutti mentre pochi erano i cognomi conosciuti”.

Noi non abbiamo fatto altro che raccogliere questo forte interesse degli ebolitani, questa ricchezza che con il tempo potrebbe andare perduta per approfondire questo argomento che al primo impatto sembrerebbe di poco interesse culturale, ed, invece, le radici di appellare una persona con un nomignolo si radicano in tempi remoti quando ancora non esistevano i cognomi ed hanno una forte valenza storico-culturale.

Con la professoressa Rosalia D’Ambrosio, amante del dialetto ebolitano, abbiamo intrapreso questa stesura dei soprannomi locali, cercando di spiegare anche il significato dove naturalmente possibile, perché di alcuni ormai è impossibile dare una spiegazione valida. Speriamo che dopo la pubblicazione di questo opuscolo, possa nascere ancora più interesse nelle persone tanto da rivedere la stampa con aggiunte e correzioni.

È ovvio che la ricerca effettuata, a volte orale, non è esaustiva e non lo pretende di esserlo. Diciamo che è quasi un primo volume di molti altri, perché siamo convinti che dopo questa pubblicazione usciranno allo scoperto tantissimi esperti di soprannomi ebolitani che avranno da ridire sullo scritto divulgato.

Noi lo diciamo a priori, lo scritto dato alle stampe è semplicemente quello che abbiamo recepito in “Eboli nella Storia”, sarà poco, sarà anche errato, ma l’importante è che sia stato divulgato. In future pubblicazioni cercheremo di fare le dovute correzioni, e cercare ancora una volta la collaborazione di studiosi che vogliano donare un contributo tangibile a questo tipo di iniziative culturali. Purtroppo pare che a commentare siano in tanti ma a lavorare siano in pochi. Alla fine di questa pubblicazione abbiamo lasciato alcune pagine in cui ognuno di noi può annotare impressioni, ricordi, fatti relativi all’argomento di cui abbiamo trattato. Naturalmente, se qualcuno vorrà far conoscere le proprie annotazioni saremo ben lieti di pubblicarle in un’eventuale seconda ristampa riveduta e corretta.

Noi abbiamo sentito la necessità di pubblicare questo piccolo studio, perché derivante da qualcosa che sta smuovendo la comunità ebolitana, stiamo parlando della pagina di “Eboli nella Storia”. Tutti ne parlano, tantissime le persone che trascorrono ore al giorno ad osservare le bellissime foto d’epoca inserite nella pagina, che raffigurano bellissimi scorci della nostra amata città, eventi, attività o semplice vita quotidiana. La civiltà di un popolo nasce non solo dai grandi uomini, ma anche dalle persone semplici che ogni giorno fanno il loro dovere costruendo nel loro piccolo qualcosa di grande che è la collettività.

L’iniziativa “Eboli nella Storia” è nata per far avvicinare le persone alla conoscenza della grandezza storica e civile di Eboli.

Si sta cercando di combattere una certa disaffezione verso la città. Fino a poco tempo fa, i giovani, quando andavano fuori, avevano timore di rivelare i loro natali ebolitani per non essere offesi. Adesso arrivano messaggi di giovani che si dicono orgogliosi delle proprie origini ed incominciano ad amare il proprio paese, perché finalmente hanno conosciuto la sua bellezza e importanza.

La pagina nata da un’intuizione, da una semplice idea, certamente non s’aspettava questo tipo di successo, e, quindi, adesso cerca di essere utile alla comunità creando iniziative culturali proposte a volte dall’ideatore ma anche dagli iscritti. La mostra su “Eburum Eboli” è nata su proposta di Pasquale Ciao, presidente dell’associazione Liberart, che si è messo anche a disposizione per realizzare gratis un busto bronzeo a Umberto Nobile. Ma basta inserire una foto di un affresco che ha bisogno di essere restaurato ed ecco subito che altre associazioni, tra cui “Luigi Gaeta” del presidente Rosaria Gaeta si fanno avanti per creare un gruppo di lavoro. C’è chi chiede l’intitolazione di una strada, chi una mostra sui grandi fotografi ebolitani. Ricordiamo che Eboli non è solo Luigi Gallotta. Sono tanti i maestri che hanno operato a Eboli, tra cui ricordiamo Cimmino, Bertolani, Giarletta, D’Ambrosio, Bergamo, Di Tolla, quest’ultimo è stato proprio il maestro di Gallotta, e di tanti altri ancora. C’è chi vuole le fontane funzionanti, e propone al riguardo il fattibile progetto “Una fontana in affido”. C’è chi chiede un degno e più centrale monumento a Matteo Ripa. Ma le lamentele degli ebolitani, la maggioranza, riguardano tutte la Piazza della Repubblica. Non riescono proprio a digerire il fatto che sia stato snaturato un capolavoro dell’800 che tutti ci invidiavano. In pratica è scomparsa la famosa ellissi che la distingueva. C’è qualcuno che richiede di rifarla da capo. Purtroppo con i tempi che corrono dobbiamo solo aspettare tempi migliori. Ma qualcosa si può fare in riguardo al monumento a Vincenzo Giudice. Nel 2007 è stato emanato un concorso dal Comune di Eboli per realizzare un nuovo monumento vinto come ci comunica Enrico Visconti da Romualdo Zaccaria. Ma tutto è fermo da tempo per mancanza di fondi. L’iniziativa partita da “Eboli nella Storia” è qualcosa di diverso, insomma si cerca effettivamente di far costruire un degno monumento all’eroe ebolitano senza richiesta di fondi ma coinvolgendo il Liceo Artistico e l’Ufficio Tecnico Comunale. Una richiesta formale con relativo progetto sarà presentato al Comune dalle associazioni “Liberart” e “Luigi Gaeta”.

Ma sono proprio tante le richieste degli ebolitani adesso che hanno conosciuto una Eboli del passato semplice ma bella, e proprio non va giù l’incuria attuale della città. Ed ecco che la foto della fontana che si trova tra il Comune e le Poste Centrali di corso Matteo Ripa ha ricevuto tantissimi post di persone che ne richiedono o il ripristino o l’abbattimento perché giunta al massimo del degrado. E fa piacere che nei post si sia inserito anche l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Eboli, che si è reso disponibile nell’incontrare associazioni, comitati e semplici cittadini per discutere su questo ed altri argomenti.

Ecco cos’è “Eboli nella Storia”: luogo di memoria, di conoscenza storica, di incontro con vecchi amici d’infanzia e parenti lontani, conoscenza di un vasto patrimonio artistico da salvaguardare e rivalutare, e soprattutto amore verso la propria città!

 

Paolo Sgroia

Ideatore di “Eboli nella Storia”

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