Innato Amore. “Grate” di libertà

Sono anni che noi del Centro Culturale Studi Storici, al quale ne fanno parte sia Carmen D’Andrea che Filomena Domini, ci stiamo adoperando per gemellare la cultura.

La Puglia è una regione dominante con i nostri gemellaggi, perché le due autrici, Carmen e Filomena si sono “gemellate” nel nome della religiosità Benedettina con delle realtà vere, con delle realtà secolari dove la vita sembra che si sia fermata ma in realtà è una vita che cammina a passo coll’uomo nella preghiera.

Le due autrici si sono ispirate alle monache di clausura dialogando con le Madri abadesse e con alcune monache e, naturalmente, visitando il monastero. Carmen D’Andrea ha vissuto con loro sia a tavola che in preghiera e occupando, per se, una cella.

In questo libro si riporta una piccola storiografia per ogni monastero, un’intervista all’Abadessa dello stesso monastero, una ricetta e delle impressioni che sono scaturite, dalla “visita” e dai dialoghi.

Certamente per Filomena Domini è stata una esperienza nuova; un nuovo mondo, un mondo nascosto, un mondo pregno di preghiera che a prima vista potrebbe sembrare un mondo di sacrifici ma, che, in realtà è un mondo di gioia e felicità per chi lo vive, specie in questo periodo che siamo attanagliati da una guerra mediatica contro tutto e tutti. Il monastero è un’oasi di pace. I grandi mistici, per allontanarsi dalle tentazioni si son rifugiati negli eremi e nei deserti, nelle laure, nei cenobi ed infine nei monasteri. Abbiamo l’esempio di San Pacomio, di Sant’Antonio Abate, di San Basilio, di San Benedetto da Norcia, di Santa Scolastica, di San Nilo da Rossano, di San Bartolomeo e di tanti altri.

Per Carmen D’Andrea vivere il monastero è una gioia perché in questo sacro ambiente ha scoperto una dimensione alla sua portata, dove tutto è naturale, dove tutto è a portata di noi credenti in Cristo. Carmen sta crescendo facendo conoscenza del mondo e con la sua sensibilità valuta tutto ciò che la circonda valutando ogni causa nel modo giusto.

Agli occhi del lettore tante cose potrebbero sembrare strane perché influenzati da programmi TV e da notiziari dove le religiose sono quasi sempre fatte apparire come “acide”. Ciò non è affatto vero. Certo che esistono anche queste persone negative ma per una religiosa negativa ve ne sono tantissime positive. Ma ciò non accade solo tra le religiose ma in ogni ambiente sia Regolare che in un ambiente Civile, cioè tra noi che ogni giorno affolliamo le strade delle nostre città dove si nascondono approfittatori di ogni genere ma tra questi ci sono migliaia di persone per bene.

Concludendo la presentazione dell’editore, in qualità di studioso di storia locale, mi sento di affermare che questo è un libro adatto a tanti: agli studiosi, ai curiosi, al turista, al lettore distratto e al lettore attento.

In nome della “storia” posso dire: Grazie Carmen, grazie Filomena, grazie anche a Gaetano D’Andrea, con le sue foto, che tutti avete arricchito la cultura del nostro Meridione.

Giuseppe Barra

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