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L’uomo nei Proverbi a cura di Vitina Paesano

L’uomo nei Proverbi a cura di Vitina Paesano

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“Chiarissimo prof. Cuomo…”  anche stavolta Mons. Biagio Verghetti inizia la sua presentazione con le stesse parole adoperate nel libro “La donna nei Proverbi”.

Ed anche a me nello stesso modo mi delizia iniziare.

Perché quel “Chiarissimo” m’ intriga molto. Contiene il superlativo “Carissimo” nel quale si evince la stima dello scrivente verso lo stesore del libro ed allo stesso tempo il superlativo dell’aggettivo “chiaro” cioè “Chiarissimo”.

Ed infatti il Cuomo “chiarissimo” lo è, anche in quest’altra pubblicazione che arriva dopo “La donna nei Proverbi”, scritta per calmare gli animi inviperiti di tante donne che non avevano gradito l’uscita del primo libro dedicato a loro.

Infatti come egli stesso racconta, il periodo trascorso dopo la divulgazione della “Donna nei Proverbi”, è stato tremendo. Molte le signore che lo additavano per strada lasciandosi scappare anche degli improperi verso di lui(1).

E mentre gli uomini incontrandolo sul loro cammino gli stringevano la mano per congratularsi, le donne invece inviperite gli rendevano la vita pubblica impossibile, quasi da non fargli trovare più pace.

Da tutta Italia, gli scrivevano, sdegnate e arrabbiate!

E ne fa di esempi il Cuomo! Uno più “colorito” dell’altro, uno più “divertente” dell’altro.

 Naturalmente oggi nel 2013 ai nostri occhi appaiono tali. Ma allora, nel 1936 non credo che lo fossero, soprattutto per lui.

Le donne venivano ripigliate verbalmente dai mariti i quali ormai usavano i proverbi del Cuomo ad ogni occasione contro di loro. Quest’ultime si ritorcevano augurando degli “accidenti” non al consorte, ma all’autore stesso del libro.

Così in quest’atmosfera “bellica” maturò nel Cuomo la decisione di scrivere quest’altro volume che facesse da paciere tra lui e le donne, un volume dedicato ai “Signori Uomini”.

Anche se… anche se… anche se…

leggendo leggendo le pagine iniziali ecco che il Cuomo ci ricade. Qualche altro proverbio contro le donne sempre lo tira fuori. Magari l’intenzione era quella di mettere in evidenza il lato debole dell’uomo, ma alla fine è sempre lei, la donna, che ci va per sotto, alla grande. Almeno in un gran numero di pagine! Anche quando fa un confronto tra uomo e donna quasi sempre sembra accarezzare quest’ultima… ma poi andando avanti ecco che: Patapum la colpisce! Come per esempio quando dice che un difetto della donna è piangere sempre e ricorda le parole del Prof. Longo: “che il pianto è in ragione diretta con la sensibilità”. Un essere tanto più piange tanto più è sensibile. Sembra quasi un elogio al nostro genere… ma ecco che leggendo leggendo il Cuomo ti “piazza” un proverbio e ti “spiazza”:

Il coccodrillo piange dopo

la donna piange prima.

E ci ricorda che “la donna abusa delle sue lacrime e spesso se ne serve per ‘ligarci’ al suo carro”.

Alla fine questa tendenza ad accarezzarci con una mano e a ammonirci con l’altra, persiste in molte pagine.

Ma come poteva essere diversamente per un uomo del suo stampo di profondo rigore morale, e soprattutto figlio di quel secolo?

Quando scrive che il fidanzato si presenta ufficialmente in casa della fanciulla e per questa non bastano i fiori, ci ricorda che i Magi offrirono oro, incenso e mirra e che lei rinunzia all’incenso e alla mirra, ma all’oro, no.

Però mentre da un lato evidenzia la vanità femminile, dall’altro dà una stangata (morale) agli uomini con il proverbio portoghese

Ti compra i gioielli

allor ch’è fidanzato;

li vende allor quando

marito è diventato.

E ci ricorda con tanta delicatezza che la prima cosa che si porta al monte di pietà nei momenti di difficoltà economica di una famiglia, è proprio l’oro della moglie.

Ma ecco che ad un certo punto del libro, sembra quasi che aggiusti il tiro, prendendo di mira finalmente i “Signori Uomini”.

Con proverbi tipo:

Quante promesse il fidanzato fa,

tanti dolori nella vita ti dà.

inizia tutto un cammino letterario, ma divertente, che però allo stesso tempo è intriso fino all’inverosimile di grandi VERITA’. E come ben sappiamo la verità è una sola. La verità non invecchia. La verità è sempre attuale. E’ per questo che quest’altro volume scritto dal Prof. Matteo Cuomo negli anni ’30 mai come oggi è di un’attualità innegabile.

Aver scelto di riproporre questa pubblicazione, posata e impolverata negli scaffali del tempo, ha il solo scopo di non far dimenticare la figura di Matteo Cuomo, di farlo conoscere alle nuove generazioni auspicandoci che ci sia tra loro sempre qualcuno attento a ciò, e che tra cinquant’anni faccia altrettanto.

Solo così personaggi illustri come il Cuomo, ed altri di uguale valore, non moriranno mai.

Buona lettura e buon divertimento!

 

Vitina Paesano

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