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Felice Cuomo, il poeta triste a cura di Giuseppe barra e Vitina Paesano

Felice Cuomo, il poeta triste a cura di Giuseppe barra e Vitina Paesano

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La nostra pubblicazione non è una copia di quanto già scritto, nè vuol essere un lavoro conclusivo su Felice Cuomo, ma,piuttosto una raccolta parziale di alcune sue opere che abbiamo trascritto per non farle disperdere nel tempo. Tanti sono ancora gli scritti inediti e non, che meriterebbero di essere pubblicati, ma, ahimè, la componente finanziaria ce lo impedisce.

In questo libro abbiamo voluto inserire anche alcuni contributi di autori che hanno parlato di Felice Cuomo, il primo è del 1927, ma tanti altri per motivi di spazio non abbiamo potuto pubblicarli. Ciò nonostante, tutto quello che è nella nostra biblioteca, è disponibile per chiunque, ebolitano e non, voglia visionarlo. Abbiamo poi inserito alcune sue opere con a piè pagina delle note informative sull’originale ed ancora dei lavori inediti, naturalmente manoscritti.

Un capitolo a parte, che per noi vale più di ogni altro, è quello delle lettere. E’ proprio da queste righe che si evince l’amore che Felice Cuomo aveva per la cultura e per il prossimo. Era un uomo che avrebbe meritato tanto, perchè ad Eboli tanto ha dato, e che invece è morto in povertà..

Felice Cuomo ha dato tutto: per sé non si è tenuto nulla e nulla ha lasciato materialmente ad alcun parente o amico. Il suo unico testamento è spirituale...è nella limpidezza e religiosità dei suoi versi, è nella melodia dei suoi canti, che ancora oggi, a cinquant’anni dalla sua morte, entrano dentro...giù...giù... fino a toccare il cuore.

Ha dato amore, cultura, passione, sapere, a tutti, indistintamente, senza tener conto se le persone incontrate sul suo cammino, fossero parenti, amici, conoscenti o estranei. Non chiedeva nulla, mai!

Persona povera di beni materiali, ma ricca di spirito, dignità e umiltà.

Felice Cuomo ha sempre lavorato. Suonava, scriveva, insegnava ... e tutto ciò che guadagnava lo spendeva per la stampa dei suoi manoscritti che soleva donare a tutti lungo il suo cammino. Grazie a questo suo “piccolo – grande” gesto, oggi in molte case degli ebolitani vi sono dei suoi manoscritti che ci hanno permesso la realizzazione di questo libro, dato che tutto il suo patrimonio letterario, come ben si sa, andò disperso sotto i bombardamenti del 1943. Un povero che donava ai poveri e tantissime volte donava anche ai ricchi, consapevole che la vera felicità è nel donare e non nel ricevere, conquista spirituale che non molti conoscono.

Vogliamo ringraziare chi ha avuto fiducia in noi: il prof. Gaetano Ciao, la famiglia Cosimo Pignotti ed Elvira Paesano, il signor Pasquale D’Antonio, la signora Raffelina Morrone, la signora Palma (Pupetta) Fulgione, il dottor Carmine Conte ed il rettore di San Nicola de Schola Graeca Monsignor Don Donato Paesano.

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