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Avvenimenti del XVII secolo Ebolitano

Avvenimenti del XVII secolo Ebolitano

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Ho deciso di realizzare questa pubblicazione per raccogliere in un unico corpus i principali fatti del XVII secolo accaduti nel “nostro” territorio. La natura stessa del presente lavoro non mi consente di citare e scendere nel dettaglio si tutti gli accadimenti avvenuti in questo secolo; ho voluto soffermarmi solamente su due di essi che ci mostrano un’istantanea del clima sociale, economico e storico del periodo. 

A fonte della maggior parte delle informazioni che ho qui raccolto ci sono degli importanti lavori di due studiosi locali: Giuseppe Barra e Salvatore Di Donna, ai quali va la mia gratitudine per i loro approfondimenti alla nostra storia locale. 

Il lavoro di Giuseppe Barra è stato pubblicato con le edizioni “Il Saggio”, edito a Castellabate nel 2013 con il titolo “1656, Tempora Pestis”, mentre il lavoro di Salvatore Di Donna è stato pubblicato con le edizioni Carlone Editore, edito a Salerno nel 2002 con il titolo “Dall’Arco dei Tredici al sacco di Eboli”, in ‘Studi e Ricerche su Eboli’, vol. I.

Ometto di pubblicare avvenimenti tellurici, che ve ne sono stati numerosi, perché citazioni se ne possono su svariate pubblicazioni e comunque le notizie rilevanti sono scarne.

Oggi compaiono sempre più al posto delle grandi personalità o degli uomini del potere propri della tradizionale storia politica, diplomatica e militare, indagini riguardanti le masse o classi sociali subalterne, diverse categorie di lavoratori con le loro esigenze materiali e spirituali, con proprie aspirazioni e culture. La storia così intesa tende a dare valore ai governati oltre che ai governanti, ai popoli oltre che ai condottieri. Sulla base di tale presupposto ci si impegna a dare sempre maggiore rilievo alle realtà concrete proprie della vita materiale e quotidiana e quindi ad occuparsi del rapporto dell’uomo con gli oggetti che lo circondano, con tutto ciò cui egli ricorre e di cui fa uso. Per lungo tempo la storia fu principalmente storia politica e la narrazione storica fu limitata ad una relazione delle più importanti crisi della vita politica o ad una enumerazione di guerre di grandi generali.

“Ad un certo momento però si è capito che la guerra, nonostante la profonda impressione che produce, è solo una fase della vita dell’uomo e non la fase più importante e che i motivi e il corso delle guerre sono intimamente connessi con lo sviluppo della vita economica, sociale e religiosa della civiltà. Si è capito così l’immensa importanza che ha lo studio delle condizioni dello sviluppo umano in periodi non sconvolti da guerre.” (Rostovzev)

La storia è influenzata non meno e forse anche di più, dalla psicologia di determinati gruppi di uomini, dalla psicologia di massa che trova la sua espressione tanto nell’organizzazione di piccoli gruppi di uomini, quale esempio la famiglia, quanto nell’ordinamento particolare di più grandi unità: tribù, paese e nazione.

 La storia non viene più considerata come un arsenale di precetti, di azioni di grandi uomini, di imprese da insegnare e esempi da trasmettere ad altri. Oggi come non mai prima si tende a misconoscere le sue lezioni utili ad un nuovo statista per la sua linea di condotta per la direzione di un futuro regno. C’è bisogno di conoscere il passato in sé e per sé allo scopo di comprendere non le circostanze e le possibilità del confuso presente, ma del mondo e della vita nel loro eterno significato, nella loro eterna tensione e nella loro eterna quiete. Ci rivolgiamo al passato per un desiderio di verità e per un’esigenza vitale. Lo scopo da raggiungere non è trarre una lezione utile per un determinato caso che si verificherà nel prossimo futuro, ma trovare un punto fermo nella vita. Rendersi conto, sapere bene dove siamo, determina la nostra posizione in base a punti di orientamento molto distanti nel tempo: questo è il lavoro dello studioso di storia.

Quel che lo studio della storia può fare è fornire materia per capire, analizzare , riflettere; è insomma, trasmettere il cumulo delle esperienze che le generazioni passate hanno compiuto nel bene e nel male, le lotte per la conquista di migliori condizioni di vita, le battaglie combattute e spesso perse con notevoli ripercussioni negative sulla vita di uomini che passano attraverso le pagine della storia senza lasciare orma di sé, tutti i subalterni in una società che si reggeva sullo sfruttamento dei deboli a tutto vantaggio delle classi nobiliari. Poi ciascuno è chiamato a tirare le proprie somme, a farsi un’idea del mondo. Oggi il mutamento storico corre rapido come mai prima e perciò occorre conoscere il passato per decidere che cosa della realtà che sta alle nostre spalle vogliamo conservare gelosamente e consegnare alle future generazioni . La democrazia si nutre di conoscenza dei fatti e consapevolezza dei problemi: la storia offre ai cittadini strumenti essenziali per acquisirle.

 

Alessio Scarpa

 

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