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Le parrocchie: il caso della chiesa ebolitana

Le parrocchie: il caso della chiesa ebolitana

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La storia è memoria, quella memoria che gli storici si sforzano, attraverso lo studio dei documenti, di rendere più veritiera possibile e oggettiva: ma è pur sempre memoria. Oggi, più che mai, è necessario proporre alle nostre comunità la conoscenza della storia che risalga ai periodi essenziali e lontani affinché noi tutti non diventiamo degli orfani del passato, privati dei mezzi per pensare correttamente il nostro mondo e per potervi agire bene. I più importanti avvenimenti della storia sono quelli che durano, e che maturano, quelli che formano l’humus della nostra coscienza collettiva e come l’humus permette di coltivare e far fruttificare un terreno. Di conseguenza, bisogna sapere che essa – la storia – ci appartiene, e penso che questo sia probabilmente vero, grosso modo nella stessa maniera, per tutti gli europei.

Si deve conoscere la storia del passato non per comprendere le circostanze e le possibilità del confuso presente, ma per dare uno sguardo al passato in sé e per sé allo scopo di comprendere il mondo e la vita nel loro eterno significato, nella loro eterna tensione e nella loro eterna quiete. Ci rivogliamo al passato per un desiderio di verità e per un’esigenza vitale. Non abbiamo lo scopo di trarre una lezione utile per un determinato caso che si verificherà nel prossimo futuro, ma per trovare un punto fermo nella vita di tutti noi, delle nostre comunità, del loro organizzarsi e costruire nel tempo passato. Quello che la storia può fare è fornire materia per capire, analizzare, riflettere, trasmettere il cumulo delle esperienze che le generazioni hanno compiuto nel bene e nel male. Poi ciascuno è chiamato a tirare le proprie somme, a farsi un’idea del mondo. Oggi il mutamento storico corre rapido come mai prima e perciò occorre conoscere il passato per decidere che cosa della realtà che sta alle nostre spalle vogliamo conservare e cosa cambiare. La democrazia si nutre di conoscenza dei fatti e consapevolezza dei problemi: la storia offre ai cittadini gli strumenti essenziali per acquisirle. Lo studio di Alessio non solo indaga sulle origini e sul lento sviluppo delle parrocchie nella Diocesi di Salerno, ma anche tende ad invitare tutti alla valorizzazione dei tesori del passato, siano essi altari, cappelline votive o vere e proprie chiese, disseminate nel nostro territorio e di essere attenti e gelosi custodi dei beni di un lontano passato che il tempo ha cancellato quasi del tutto e i cui poveri resti ne testimoniano ancora le peculiarità e l’esistenza contro l’incuria dell’uomo. “I monumenti inutili a’ morti giovano ai vivi perché destano affetti virtuosi lasciate in eredità delle persone dabbene” (Ugo Foscolo) e sono quei valori, i soli che possono dare un significato alla vita e all’impegno dell’uomo.

 

Prof. Liberato Taglianetti

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