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Difesa del suolo e Protezione Civile. Previsione e Prevenzione dal rischio da frana e da alluvione nel territorio della Provincia di Salerno

Difesa del suolo e Protezione Civile. Previsione e Prevenzione dal rischio da frana e da alluvione nel territorio della Provincia di Salerno

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Nella provincia di Salerno è presente un numero considerevole di rischi anche di elevata pericolosità, che possiamo suddividere in rischi di origine naturale e rischi di origine antropica.

Il presente lavoro tratta la difesa del suolo dal rischio da frana e da alluvione con particolare riferimento per la previsione e prevenzione, sotto l’aspetto applicativo in funzione delle problematiche attuali e reali così come riscontrate sul territorio nella pratica professionale quotidiana.

In buona sostanza si tratta di una “collezione di situazioni di negatività” che devono essere considerate non certo come tali, quanto piuttosto come situazioni critiche, problematiche di cui fare tesoro e, possibilmente, da non ripetere.

La provincia di Salerno presenta un assetto geologico-strutturale molto complesso, al suo interno è possibile distinguere un settore a morfologia collinare e montuoso occupato dalla catena appenninica ed un settore costiero, caratterizzato dalla presenza di depressioni strutturali (horst e graben) occupate da ampie piane profonde (piana Campana, piana del fiume Sele, e di altre piccole pianure alluvionali del Cilento).

La zona montuosa è rappresentata dalla fascia allungata in direzione NO-SE dei rilievi prevalentemente carbonatici a cui appartengono i monti di Sarno, i monti Picentini, il massiccio degli Alburni, Monte Chianello ed il gruppo del monte Cervati.

In direzione NE-SO si sviluppa la dorsale dei monti Lattari-Penisola Sorrentina formante il promontorio costiero interposto fra il golfo di Napoli e quello di Salerno.

Nel Comprensorio Cilentano dominano gli affioramenti di formazioni arenacee e conglomeratiche e altre aree modellate su complessi litologici “teneri”, interposte tra i “massicci calcarei di quota media più bassa, sono caratterizzate da una distribuzione geografica delle morfologie da frana che rimarca spesso i fianchi e le testate di valli di basso ordine gerarchico.

La complessa orografia del territorio provinciale è manifestata dai differenti aspetti dell’assetto geologico e tettonico che condiziona sensibilmente l’idrografia superficiale.

La forma dei principali bacini idrografici, si estende su differenti ambiti morfologici a partire dalla foce verso l’entroterra che sono rappresentati dalle pianure alluvionali e dai rilievi montuosi della fascia Appenninica Tirrenica.

Per quanto riguarda le caratteristiche idrogeologiche si distinguono acquiferi alimentati dalle acque di infiltrazione e dalle falde basali degli adiacenti massicci carbonatici, ed acquiferi della fascia costiera del Cilento costituiti da depositi argilloso-marnoso ed arenaci, poco permea bili che esplicano un importante ruolo di tamponamento sulla circolazione idrica dei rilievi carbonatici.

Del territorio provinciale che copre una superficie di quattromilanovecento-ventidue chilometri quadrati, sono stati considerati circa il dieci per cento dei centocinquantotto comuni che rappresentano in linea di massima le zone omogenee per caratteri strutturali, morfologici, litologigi e per tipologia degli eventi calamitosi.

 

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