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Cittadinanza onoraria. Professore Alain Schnapp – Professoressa Annie Schnapp-Gourbeillon

Cittadinanza onoraria. Professore Alain Schnapp – Professoressa Annie Schnapp-Gourbeillon

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Nell’era di internet tutto è digitale, vola nell’etere e va in archivio sulla “nuvola”: i documenti cartacei stanno scomparendo e quella parte di storia della nostra vita che è stata consumata prima dell’”era della rete” va scomparendo: è presente nella memoria dei contemporanei e muore con la vita dei “testimoni”.

Ecco perché sono molto grato al Sindaco di Eboli Massimo Cariello che – raccogliendo la mia proposta della Cittadinanza Onoraria ai coniugi Alain Schnapp e Annie Schnapp-Gourbeillon, “veicolata” attraverso il Centro Culturale Studi Storici “Il Saggio” di Eboli- pone un punto fermo “ufficializzando” in Atti Pubblici del Comune di Eboli la presenza nella nostra Terra di due Illustrissimi Archeologi che con il loro studio hanno fatto chiarezza sulle nostre origini diradano quel nebbioso e misterioso alone sui Fondatori della Civiltà Ebolitana.

D’ora in avanti negli atti della Municipalità resterà sancita la meritoria opera di questi nostri “Concittadini”, scienziati della civiltà Greca che - grazie a Marcello Somma - io ebbi il piacere e l’onore di conoscere quasi 50 anni fa per realizzare un “servizio” per “Il Mattino” sugli scavi che loro conducevano su Montedoro.

Nei toponimi è scritta la nostra storia! “Montedoro”: o ci fermiamo ad una ipotesi cromatica che faccia riferimento al colore della vegetazione spontanea illuminata dai raggi solari al tramonto oppure riflettiamo e pensiamo ad un sito “aureo”, “prezioso” per posizione strategica e climatica… Ed in realtà da li si domina l’intera Piana del Sele fino al mare da dove - secoli dopo l’Età del Bronzo - arrivarono i “coloni” che risalirono il Sele ed ormeggiarono le loro navi a poche miglia dalla foce per fondare l’antica Posidonia.

E dall’altra parte del vallone Tufara (…perché l’acqua nei millenni ha eroso la roccia tufacea?) c’è il colle “Paradiso” ... ed anche per esso – a mio parere – vale “Nomen Omen” …quale termine più appropriato per indicare l’altro sito ameno della nostra Eboli?

…E dove ci portavano le nostre nonne quando negli anni cinquanta – per combattere la pertosse – ci accompagnavano a respirare l’aria pura ristoratrice? Sul Montedoro o sul colle Paradiso!

Ed i Coniugi Schnapp, con il rigore nella ricerca storica e filologica, ci hanno insegnato quante popolazioni hanno vissuto le loro vite su queste colline e come esse abbiano condizionato quelle successive: quelle Ellenistiche e poi quelle Latine, e poi quelle Medioevali: basti considerare l’insediamento Romanico di “San Pietro alli Marmi”, eccetera!

Poi l’approfondimento scientifico ha condotto gli archeologi Schnapp ad allargare l’orizzonte delle ricerche ed a scoprire la presenza “micenea” in colonie che si riteneva fossero solo “Focesi” … Ma qui il discorso si fa tecnico e di livello altissimo… e non più di mia competenza!

Io da Ebolitano sono orgoglioso di avere letto su quotidiani francesi, tedeschi e statunitensi il nome degli studiosi Schnapp che presentavano le loro ricerche sulla Magna Grecia e su Eboli quando – per il mio lavoro di cronista – mi trovavo a Los Angeles, a Princeton, o a Heidelberg, eccetera.

Ed è a questo punto per me doveroso ricordare un mio Maestro che (per me quasi casualmente) mi introdusse nell’affascinante mondo della Ricerca Archeologica: Mario Napoli, mio Professore nell’Università di Salerno 49 anni fa e scopritore della notissima “Tomba del Tuffatore” di Paestum: senza il suo insegnamento (ed Emanuele Greco era suo giovane assistente) avrei continuato a considerare gli archeologi come dei “cavatori”… e non avrei mai capito la fondamentale importanza della difficilissima “scienza del passato” e non avrei apprezzato l’opera dei coniugi Schnapp.

Perciò un affettuoso grazie al mio Maestro Mario Napoli ed un riconoscente grazie ad Alain Schnapp e Annie Schnapp-Gourbeillon: senza di loro non avremmo mai saputo da dove veniamo e per questo motivo sono felice di questa iniziativa e molto grato al Sindaco Cariello per aver voluto questa manifestazione.

 

Vito Pompeo Pindozzi

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