Conoscere il Cilento per amarlo. Gennaro Greco. La testimonianza di una vita spesa al servizio della propria terra

di Antonio Capano

A Gennaro Greco, “Gennarino” per gli amici, mi lega una più che decennale conoscenza, la cui origine rimonta agli anni universitari successivi alla mia maturità liceale conseguita nel 1968, quando, sotto la direzione del prof. Mario Napoli, Soprintendente archeologo ma anche docente universitario, la missione dell’Università di Salerno, da qualche anno istituita (ero il n. 5 tra gli iscritti), conduceva scavi sull’acropoli di Elea. Alcuni incontri con il Presidente della Pro-Loco di Ascea, tra l’altro ferroviere come mio padre ed a lui unito da sinceri sentimenti di rispetto ed amicizia, mi avevano permesso di conoscere in parte una persona ricca di passione e di iniziative per lo sviluppo culturale, turistico ed economico della sua terra, e non avrei immaginato, dopo tanti anni di rincontrarci in occasione del Premio “Giuseppe Ripa”, organizzato dalla Pro Loco di S. Martino (2013) e poi nella villa del comune amico dr. Maurizio Tortora, uno dei migliori poeti del Cilento (2014).

Ho, pertanto, accolto con entusiasmo la proposta di preparare una presentazione scritta al libro che con tanta abnegazione e cura ha realizzato Amedea Lampugnani sulla figura vulcanica e creativa di Gennaro, basandosi sui suoi innumerevoli ricordi, in buona parte anche a me comunicati durante i nostri pochi ma intensi incontri, che si sono concretizzati, da ultimo, come si legge anche nel libro, in un appuntamento presso un noto ristorante di Ascea con l’obiettivo di presentare un piatto tradizionale cilentano da proporre alla clientela non solo locale.

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