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Corte borbonica e "Real Caccia" di Persano

Corte borbonica e "Real Caccia" di Persano

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L’Europa delle “Corti decentrate”. L’esperienza dei Siti Reali borbonici nel Regno di Napoli e la reggia di Persano

 

Perché ho sollecitato la stesura di questo studio scientifico sulla reggia di Persano?

Non solo allo scopo di conoscere di più sul sito reale che, a differenza delle regge napoletane o di quella di Caserta, sono state molto più studiate. Soprattutto perché in Italia e in Europa sono nate, negli ultimi anni, diverse iniziative che mirano alla conoscenza delle funzioni delle corti e dei siti reali.

Sono importanti due iniziative di particolare spessore, che conviene segnalare, che caratterizzano la ricerca scientifica in Italia e in Europa.

La prima novità concerne l’Italia e in particolare lo studio che ruota intorno al più grande archivio dei Borbone di Napoli, custodito all’interno della Reggia di Caserta.

Dal 2008 coordino un gruppo di studiosi che studia l’Archivio Storico della Reggia di Caserta che si compone di circa 10.000 volumi e che è formato a sua volta da sei grandi archivi: lo Stato di Caserta (che raggruppa gli incartamenti amministrativi della Reggia e che contiene molte indicazioni sulla Corte borbonica); lo stato di Carditello e Calvi; lo stato di Durazzano; lo stato di Valle e la colonia di S. Leucio. Sullo studio di queste fonti sono state prodotte quattro monografie e soprattutto la documentazione di questi archivi, grazie a un progetto nazionale ed ora europeo, è stata digitalizzata e comincia a essere messa in rete su un’apposita piattaforma digitale.

Questa prima iniziativa ha visto poi la realizzazione di un secondo progetto scientifico che studia le funzioni delle Regge, dei siti reali, delle corti dei Borbone in Europa. Su queste prospettive sono stati licenziati due volumi. Il primo dedicato al linguaggio politico dei Borbone in Europa ed il secondo che esplora le prospettive storiografiche nell’Europa nel periodo di Carlo di Borbone.

Di più, mentre il ruolo delle regge e delle corti vede una storiografia consolidata le stesse conoscenze non si hanno in merito alla funzione dei siti reali nel loro rapporto con le regge e con le corti.

Per questa motivazione sono stati avviati studi sulle documentazioni primarie concernenti la gestione e la funzione dei siti reali e delle regge tra Napoletano, Sicilia, Spagna e Francia.

Il filo rosso che guida questi temi muove da un’idea ben precisa. Esistono due esperienze in Europa che mettono in relazione corti e regge. Da studi consolidati emerge come vi sia un’esperienza di “corte accentrata” come quelle che ispirano Parigi e Vienna. Rituali, cerimoniali, insomma l’anno del re, della regina e della corte, si svolge in spazi ben ristretti ed individuabili, descritti in profondità dalla storiografia. In Francia si sono abbandonati i vecchi castelli, lo stesso Louvre a Parigi non ha più le stesse funzioni precedenti di residenza della corte, e a queste dimore è subentrata Versailles.

Poi, vi è un Europa mediterranea, dove subentra un’esperienza di “corte decentrata”: l’anno del re, della corte si dividono tra la reggia ed una serie di siti reali. Di qui la metafora dell’Europa delle “corti decentrate”.

Ripercorriamo questo itinerario storiografico prima di avanzare le ipotesi che hanno ispirato la nuova prospettiva di queste ricerche.

Una lunga tradizione di studi ha preso in esame le Corti europee a partire dai classici studi di Elias e poi di Duindam.

La corte diventa il grande laboratorio di indagine storiografico; viene vista come il raduno dei più alti dignitari del Regno, la fonte del potere. In diversi studi si passa ad esaminare i conflitti di rango, l’autorità del maestro di cerimonie che fra le altre funzioni ha il compito di risolvere i problemi di precedenza. Con i cerimoniali si regolano le relazione tra re e sudditi ma anche le precedenze tra soggetti appartenenti ai diversi ceti sociali. Attraverso la corte e i cerimoniali vi è l’abilità della monarchia di integrare gli elementi tradizionali di una società che ancora è prevalentemente feudale, giocando sulla dignità del feudo che assume un ruolo primario insieme alla nobiltà derivante dall’ufficio, quindi dal servizio acquisito.

 

… stralcio della presentazione del Prof. Giuseppe Cirillo

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