Regesti per una storia regesti di documenti (1519 - 1709)

La pubblicazione dei regesti a primo impatto può sembrare un qualcosa di freddo, anzi, potremmo dire di "agghiacciante". I regesti sono dei riassunti di documenti. Un regesto è composto dalla data, in alcuni casi vi è anche l'indizione, e l'indicazione del luogo dove è stato rogato. Alcuni contengono anche il nome del Giudice a Contratto e il nome dei testi presenti al rogito.

Molti di essi trattano della vendita di beni, altri di affitti, altri di capitali dati a censo. Alcuni sono contratti di appalto per lavori in alcune chiese o case, altri sono dei testamenti, altri ancora sono dei Capitoli matrimoniali o atti di testimonianze da parte del popolo. Tutti o quasi sono scollegati tra loro anche perché questo lavoro non è come gli altri che trattano di una sola "Università" ma di molte di loro. Infatti riguardano Auletta, Controne, Corleto, Eboli, Postiglione, Serre e non mancano atti rogati in altre Terre come Sicignano, Petina, Montecorvino, Roscigno, ecc. ecc. Molti di questi regesti sono già stati pubblicati su riviste specializzate (si consiglia di consultare la bibliografia), altri sono stati pubblicati su giornali con scarsa diffusione ed altri ancora sono completamente inediti. Per evitare che dei regesti restassero nell'incognita ho deciso di raggrupparli promettendomi, in futuro, di pubblicare un secondo e forse anche un terzo volume in modo che la raccolta possa preservarne la scomparsa nel tempo.

I regesti sono stati inseriti cronologicamente partendo dal 1510 fino a giungere ai primi anni del XVIII secolo.

Anticipo che il secondo volume non inizierà dal secolo XVIII ma incomincerà dal primo regesto del documento più antico che nel frattempo avrò avuto tra le mani.

L'indice, composto dai nomi, dai luoghi e dalle cose notevoli, riporta alcune abbreviazioni come ad esempio "loc." che sta per località, tra le parentesi tonde il comune di appartenenza, tra le parentesi quadre le cose aggiunte come ad esempio per la voce Sicignano che viene aggiunto [degli Alburni] ,la v. indica "vedi".

Alcuni nomi di persone sono stati italianizzati come ad esempio Aloisio con Luigi o Didaco con Diego.

Non me ne voglia il lettore, se consiglio di leggere questi regesti. In

alcuni di loro c'è vita vera, per cui non li considero affatto freddi, come ad esempio quando riporto ciò che il notaio redige, in maccheronico, quello che le "Parti" vogliono annotare.

I documenti qui proposti sono stati tratti da alcune Pergamene e Documenti che si conservano nella Collegiata di Santa Maria della Pietà di Eboli, altri dall'Archivio Parrocchiale di San Nicola di Mira di Auletta e dall'Archivio Parrocchiale della Rettoria di San Nicola de Schola Graeca di Eboli, altri dal fondo "Atti Notarili" e dal fondo "Corporazioni Religiose" che si conservano nell'Archivio di Stato di Salerno ed altri ancora da alcuni documenti che sono conservati nell'Archivio Diocesano di Salerno.

Nei regesti provenienti dall'Archivio Parrocchiale di Santa Maria della Pietà di Eboli, è riportata, tra parentesi quadre, una nota scritta con grafia diversa che si può datare fine '700.

Come tutti i miei lavori anche questo a conclusione mi ha emozionato. E' una sensazione strana... è come se le persone citate fossero state tolte da un dimenticatoio virtuale e riportate all'aria aperta. Adesso sta a voi lettori continuare a togliere la polvere da questo pezzetto di storia.

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