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Matteo Cuomo

Matteo Cuomo

Matteo Cuomo nacque ad Eboli il 2 agosto 1878 da Mariano, ciabattino e Lucia Leso. In famiglia erano in nove, don Matteo, i genitori ed i fratelli Antonio e Gaetano e quattro sorelle, Filomena, Anna, Teresa e Maria Carmela.

Le scuole primarie le svolse ad Eboli ed ebbe come insegnanti validi sacerdoti. Le scuole superiori furono portate a termine a Salerno e dopo aver frequentato il liceo si iscrisse alla facoltà di Teologia per incamminarsi al sacerdozio. Nel 1899 fu suddiacono e nello stesso anno fu insegnante nel Seminario di Muro (PZ). Nel 1900 fu diacono e nel 1901 fu nominato sacerdote. Il 22 febbraio 1903 fu destinato, quale Economo, alla parrocchia di Sant’Eustachio e San Biagio di Eboli e fu nominato parroco subito dopo, tant’è che lo troviamo tale il 5 giugno successivo. Coprirà tale carica fino alla morte che avvenne il 18 giugno 1942.

Don Matteo Cuomo, il 2 agosto 1920 fu nominato canonico di Santa Maria della Pietà di Eboli e conservò tale titolo fino alla morte.

Don Matteo amava scrivere. Inizialmente collaborò con “La Gazzetta del Popolo”, con il “Corriere di Genova”, con il “Roma”, con “Il Giorno”, testate giornalistiche sparse in tutta Italia. Alcuni dei suoi scritti sono pervenuti fino a noi. Non dovremo meravigliarci se un giorno verranno alla luce altre sue opere, quali articoli o simili. Siamo anche a conoscenza che egli aveva una biblioteca ben fornita, non solo di libri sacri, ma anche di libri di narrativa, di letteratura e libri scientifici.

Sappiamo di libri pubblicati a sua firma. Il primo libro a vedere la luce fu proprio questo “Nel mondo dei Libri: Bizzarrie”. Stranamente lo dà alle edizioni del dottor “R. Quintieri” di Milano e contemporaneamente anche alle edizioni “Luigi Pierro e Figlio” di Napoli. Il libro, edito nel 1912, è composto da 391 pagine.

Quest’opera, che a nostro avviso è grandiosa, è comunque sconosciuta ai nostri cari concittadini. Matteo Cuomo, con questo libro: “Bizzarie”, a suo tempo fece parlare emeriti studiosi e critici… scommettiamo che ancora oggi non passerà inosservato?

Matteo Cuomo dal 1931 non fece altro che crearsi delle nemiche, anche se tutto ciò gli capitò involontariamente, solo perché pubblicò “La donna nei proverbi”.

La prima edizione fu pubblicata nel 1931, edita da “Di Giacomo” di Salerno. Il libro era composto da 104 pagine. La seconda edizione dello stesso libro, ma con il sottotitolo “arricchita di 200 nuovi proverbi”, sempre per le edizioni “Di Giacomo” è del 1934 ed il libro era composto da 175 pagine.

Un’edizione postuma si è avuta nel 2012 edita dal Centro Culturale Studi Storici.

A causa delle tante nemiche che spuntarono fuori dopo la pubblicazione del 1931, per difendersi, nel 1936, pubblicò “L’Uomo nei proverbi”, edito sempre dalle edizioni “Di Giacomo” di Salerno. La prima edizione è composta da 192 pagine.

Questi libri ebbero un notevole successo, tant’è che ci fu una seconda edizione e 15 anni dopo la morte di Matteo Cuomo, nel 1957, l’editore “F.lli Di Giacomo” pubblicò la terza edizione de “Gli uomini nei Proverbi”. Questa volta il libro era composto da 152 pagine.

Ambedue le edizioni sono state introdotte da monsignor Biagio Verghetti, autore di numerosi libri e canti, nonché autore di vari sonetti. La sua penna, allora, era una delle maggiori autorità letterarie nel mondo della Chiesa.

L’ultima edizione di questo libro risale al 2013 ed è stata edita dal Centro Culturale Studi Storici.

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